Più di 4mila “curiosi” all’ex Ospedale Militare FOTO

Un vero e proprio asso pigliatutto. La scelta di inserire tra i siti triestini delle giornate Fai di Primavera la sede dell'ex Ospedale Militare, adesso pronto a vestire i panni di un nuovo campus universitario dopo un importante intervento di restyling, si è rivelata a dir poco vincente. Lo stanno a dimostrare le file dei visitatori che si sono formate ininterrottamente nei due giorni delle visite guidate: triestini e turisti che dunque hanno letteralmente preso d'assalto la struttura, spinti dalla grande curiosità di rivedere un luogo chiuso al pubblico da molti anni e completamente rivisitato nella sua destinazione d'uso. Ma lo dicono soprattutto i numeri: nelle due giornate Fai di Primavera sono stati oltre 4000 i visitatori della struttura di via Fabio Severo. Per l'esattezza 4100 (circa 1600 sabato e addirittura 2500 nella giornata di ieri), per un totale di oltre 5 mila presenze in città e 15 mila in regione.
Un risultato importante, per certi versi atteso, ma comunque superiore alle aspettative. «Si è trattato di un luogo che ha indubbiamente suscitato l'interesse di moltissimi visitatori, di tutte le età, giovani e meno giovani - racconta Mirella Pipani, delegata scuole e responsabile Giornate Fai Primavera -. Molte persone che portavano dentro di sé un ricordo dell'Ospedale Militare, per un ricovero o una visita medica, hanno voluto rivedere dopo tanto tempo la struttura, mentre le giovani generazioni hanno potuto conoscere il percorso di un sito che ha segnato la storia della città e che da luogo di dolore e sofferenza, è pronto a trasformarsi in un contenitore di vivacità, scienza e cultura». L'inedito affollamento registrato nella sede dell'ex Ospedale Militare, da un lato ha costretto ad un super lavoro gli Apprendisti Ciceroni, i giovani studenti volontari delle scuole superiori della provincia di Trieste, che hanno arricchito di notizie, aneddoti e curiosità il percorso dei visitatori, provenienti anche da altre parti d'Italia e dai Paesi d'oltreconfine, con spiegazioni fornite in più lingue, dall'inglese allo sloveno, passando per il cinese mandarino. Dall'altra ha inevitabilmente “oscurato” gli altri due siti scelti per le giornate Fai di Primavera, vale a dire lo storico Caffè San Marco e la Stazione Centrale, strutture indubbiamente più conosciute e normalmente accessibili al pubblico, ma che in ogni caso si sono difese con onore.
Tutto esaurito invece nella cornice del Faro della Vittoria, aperto alle visite ieri pomeriggio, ma solo per i soci Fai su prenotazione e questo per ragioni logistiche e di sicurezza, visto che l'accesso è consentito di volta in volta ad un numero limitato di persone. Più di qualcuno che si era presentato in Strada del Friuli per ammirare l'opera progettata dall'architetto Arduino Berlam in onore dei caduti sul mare durante la prima guerra mondiale, ha dovuto giocoforza rinunciare alla salita sulla maestosa colonna che si erge sul Poggio di Gretta. La due giorni triestina del Fai di Primavera si è conclusa al Magazzino delle Idee, con la consegna degli attestati agli Apprendisti Ciceroni, alla presenza dei vertici della Provincia di Trieste, e con il finale musicale allietato dalle note del violino del maestro Marco Zanettovich e dell'arpa di Ester Ban.
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