Pesca quasi ferma e Cooperativa ko: le seppie di Grado vendute a Venezia

Nell’isola deserta e senza turisti il mercato ittico resta chiuso così la poca merce viene portata fuori regione per incassare
È il periodo delle seppie, ma i pescatori di Grado sono costretti a portare a Venezia Foto Katia Bonaventura
È il periodo delle seppie, ma i pescatori di Grado sono costretti a portare a Venezia Foto Katia Bonaventura

GRADO Uno dei settori messo fuori combattimento in questi mesi a causa dell’epidemia di Coronavirus, è quello della pesca. Oltre alle limitazioni e alla ridottissima eventuale attività ora ci si è messo pure il maltempo (la bora che soffia in questi giorni è uno dei diversi elementi che la ostacolano)

Per tutta la scorsa settimana il mercato ittico gestito dalla Cooperativa Pescatori è rimasto chiuso e anche lunedì ha funzionato solo per alcune ore per ricevere le seppie che sono state portate a terra da alcuni pescherecci. Seppie che peraltro sono state portate per la vendita al mercato di Venezia. Del resto anche a Grado, ristoranti e alberghi sono chiusi e pertanto le vendite sono limitate ai privati attraverso le pescherie aperte. Per i pescatori, ma non solo per questi, le disposizioni non sono ancora chiare del tutto.

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Alcuni capi-barca hanno consegnato i documenti di bordo in capitaneria per il fermo pesca previsto inizialmente col decreto del 17 marzo. Il 27 marzo ne è, però, arrivato un altro dove è precisato che i dettagli per le misure emergenziali che riguardano i pescatori saranno resi noti in seguito con specifica circolare che, come hanno spiegato dalla Cooperativa Pescatori, non è stata ancora emessa. Al lavoro in questo periodo ci sono solamente alcune barche che pescano con le reti da posta. In generale il prodotto che viene pescato viene venduto, magari attraverso la stessa Cooperativa Pescatori, ai mercati di Venezia oppure di Trieste.

«La situazione – afferma la direttrice della Cooperativa Pescatori, Flavia Verginella – è grave, è un disastro». In seria difficoltà a Grado ci sono davvero tutti i pescatori poiché direttamente legati al fenomeno turismo che al momento è letteralmente a quota zero. Un livello che con estrema difficoltà riuscirà a far muovere la lancetta almeno in tempi brevi.

È proprio questa, infatti, la settimana che dava di solito il via alla nuova stagione turistica. Già da venerdì prossimo arrivavano di solito i turisti (soprattutto dall’Austria) che in particolar modo domenica, giornata delle Palme, si mescolavano con i gradesi nella piazza dinnanzi alle chiese per la benedizione degli ulivi. Un periodo sempre foriero di turisti che si prolungava sino a dopo Pasqua e che invece quest’anno è ormai andato perduto del tutto.

Ci sono operatori che pensano ormai che un’eventuale ripresa vera e propria la si potrebbe avere da giugno in poi anche se non ai livelli delle ultime stagioni. E con la speranza che, passate tutte le paure, il bel tempo faccia allungare la stagione non solamente fino alla fine di settembre ma anche agli inizi di ottobre come è capitato più volte. —

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