Parole O_Stili comincia con Baricco: «Serve equilibrio tra virtuale e reale»

Tutta in digitale la rassegna dedicata al linguaggio in Rete con ospiti della politica, economia, giornalismo e letteratura 

TRIESTE. Parole virtuali sul virtuale. Ma anche abbracci virtuali, saluti, sorrisi, strette di mano, ragionamenti, proposte. È un’edizione digitale al quadrato, quella 2020 di Parole O_Stili, che ha preso il via ieri mattina e manterrà alta l’attenzione sul linguaggio d’odio per tutta la giornata di oggi, con approfondimenti e confronti tra big della politica, dell’economia, del giornalismo, della cultura e dello sport. Per la prima volta, infatti, la quarta edizione della rassegna triestina sulla violenza verbale in Rete è andata in scena sulla Rete stessa, causa coronavirus, che tra l’altro è stato - inevitabilmente - al centro del dibattito.

Messe da parte le sale gremite della Stazione Marittima con affaccio sul mare degli scorsi anni, questa volta il confronto sul cosiddetto hate speech è andato in diretta sui canali social e su you tube, con un conseguente cambio di registro che Rosy Russo, fondatrice della manifestazione, non ha mancato di mettere in evidenza. Russo, che ha aperto ufficialmente la rassegna assieme allo scrittrore Alessandro Baricco, accompagnati dalle note del pianista Remo Anzovino, ha sottolineato che «questa edizione è caratterizzata da tre parole: casa, distanza e abitare. È un’edizione fatta in casa, che per me significa famiglia. Il web misura anche la distanza, non ci permette di misurare l’empatia, i sorrisi.

E questa insolita distanza fa la differenza: manca il salutarsi e abbracciarsi. Parole O_stili è una splendida community di amici, esperti, professionisti, famiglie, insegnanti, studenti, giornalisti, sociologi, influencer. Quello che abbiamo cercato di fare in questa edizione è stato “accorciare” anziché abbattere. Siamo qui per accompagnare quello che sta succedendo, sapendo che nei prossimi mesi la distanza continuerà. Siamo entrati nella fase 2, in cui stiamo capendo il valore della liberta».

Fase 2. Pandemia. Isolamento sociale. Quarantena. Paole O_Stili ragiona sempre sulla strettissima attualità e quest’anno non avrebbe potuto fare diversamente. Il covid-19 è stato al centro del diabttito. Il virus e la scuola, il virus e la tecnologia, il virus e il giornalismo, il virus e le Istituzioni: i cinque panel di ieri sono stati uniti da un filo rosso chiamato coronavirus. La scuola, in particolare, è stata protagonista di un approfondimento pensato per studenti e insegnanti, durante il quale sono inervenute anche la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina e la cantante Malika Ayane (focus nell’articolo in basso).

Obiettivo fondamentale del dibattito è capire come sarà il dopo virus. Come studieremo, come lavoreremo, ma soprattutto come saremo. Alessandro Baricco non ha dubbi: «perderemo dei pezzi di mondo e qualcuno ne soffrirà, ma dobbiao cogliere le opportunità di rinnovamento che questo periodo può dare. Una volta il mondo cambiava in seguito alle guerre - ha affermato lo scrittore durante il suo intervento -. Ora abbiamo imparato a crescere in un altro modo. Per rinnovarci dobbiamo partire da ciò che è vivo e il modo per far passare una crisi è accettarla. Approfittiamo della tempesta e cerchiamo di andare oltre. È sciocco pensare che sarà tutto come prima». Poi, soffermandosi sul ruolo del web, ha aggiunto: «È cambiata la relazione con il digitale, è caduta una barriera. Il mondo che verrà sarà più capace di vivere il digitale, anche se rimarrà un problema di bilanciamento tra virtuale e reale».

Oggi, sabato 9 maggio, si replica, con la presetazione, alle 16, del Manifesto, una sorta di nuova carta etica scritta grazie al contributo di numerose associazioni e imprese, basata su dieci principi, tra i quale uno (il secondo), che è diventato di fatto il cuore della manifestazione: «si è ciò che si comunica». E si prosegue con il dibattito animato da volti nomi come Don Ciotti, Selvaggia Lucarelli, Alex Zanardi e Bebe Vio, che ragioneranno sul linguaggio violento in rete, tema delicato quanto attuale.

Si pensi che, da un’indagine Swg diffusa da Parole O_Stili, l’80% degli intervistati ritiene che odio e falsità facciano parte del nuovo modo di comunicare. Omosessuali, migranti e persone di religione ebraica sono i bersagli preferiti dagli hater: in tutti e tre i casi i dati sono in crescita (+15% per i gay, +9% per i profughi e +12% per gli ebrei). L’evento si può seguire sul canale you tube di Parole O–Stili (https://www.youtube.com/channel/UC_j_mBg7H8JgMNWfqOuKiFQ), oppure ci si può iscrivere ai diversi panel sul sito: https://paroleostili.it/quarta-edizione-2020/. 


 

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