Paghe tagliate all'Apt. Monti: «Io non faccio trattenute»

Il presidente di Assoporti spiega di essersi comportato diversamente rispetto a Marina Monassi «Mi auguro che il ministro non commissari il vostro scalo che ha potenzialità straordinarie»
Pasqualino Monti, presidente di Assoporti
Pasqualino Monti, presidente di Assoporti

«Assoporti sta lavorando per far recuperare ai dipendenti delle Autorità portuali i tagli che sono stati fatti sugli stipendi». Lo afferma il presidente di Assoporti, Pasqualino Monti, 40 anni, numero uno dei porti di Roma (Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta) nominato nel 2011 dall’allora ministro Altero Matteoli e da 16 luglio 2013 anche a capo dell’associazione che comprende 40 porti nazionali, tra i quali i maggiori scali marittimi amministrati dalle Autorità Portuali e numerose Camere di commercio. Le cinque aree di azione che secondo Monti devono ispirare l'operato di Assoporti (di cui Marina Monassi è uno dei vicepresidenti) riguardano il ruolo delle Autorità portuali nei rapporti con lo Stato e con il mercato; l'autonomia delle Autorità portuali attraverso nuove formule di finanziamento e di affermazione dell'autodeterminazione finanziaria; una totale riscrittura della governance degli Enti; la gestione integrata dei territori per lo sfruttamento di ogni opportunità di sviluppo logistico e produttivo; le alleanze con gli altri soggetti della logistica e del trasporto, sulle filiere dei passeggeri e delle merci. Oggi uno degli argomenti caldi riguarda l’inquadramento economico dei lavoratori delle Apt che recentemente sono stati equiparati al pubblico impiego con conseguente riduzione di paga.

«Paghe tagliate dall’Apt: risolvano Padoan e Lupi»
La torre del Lloyd, sede dell'Autorità portuale di Trieste

Presidente Monti, l’Autorità portuale di Trieste non solo ha tagliato lo stipendio ai propri dipendenti, ma ha anche incominciato a recuperare attraverso trattenute, le somme che erano state corrisposte nel 2011 e nel 2012. Cosa avviene negli altri porti?

Dipende dal livello di contenzioso che si registra all’interno delle singole Autorità portuali. Nella maggior parte dei casi sono stati bloccati gli emolumenti previsti dai contratti di natura privatistica, ma al contempo non vengono recuperati gli aumenti dati negli anni passati. Purtroppo il ministero ha impartito le istruzioni anche per dare avvio ai recuperi, ma molte Authority sono in attesa delle sentenze e quelle già emesse sono a propria volta contraddittorie. A Tempio Pausania e a Olbia, ad esempio sono state favorevoli ai dipendenti, a Genova sfavorevoli. Assoporti sta lavorando perché gli stipendi non vengano tagliati.

Authority, metà dipendenti in causa per le paghe tagliate
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Nella sua Authority cosa ha fatto?

Ho tagliato gli stipendi, ma non recupero gli arretrati.

A Trieste la presidente è in scadenza. C’è il pericolo di un commissariamento in attesa della nuova legge sui porti?

Sono sette i porti commissariati: Olbia, Cagliari, Catania, Augusta, Gioia Tauro, Napoli, Piombino. Il pericolo esiste, ma mi auguro che il ministro non decida in questo senso: gli enti hanno bisogno di presidenti nel pieno dei loro poteri magari con la possibilità di venir destituiti anzitempo se non raggiungono gli obbiettivi. Trieste ha un potenziale straordinario e ha bisogno di metterlo a frutto rapidamente.

Per quattro anni non ha nemmeno avuto un segretario generale.

Non entro nel merito di quanto fatto da Marina Monassi.

Un parere sul porto off shore di Venezia può darlo?

Non spetta a me. In base allo Sblocca Italia le Autorità portuali hanno 30 giorni di tempo per segnalare le opere strategiche. Il termine scade il 10 dicembre, poi toccherà al presidente del Consiglio e al ministro dei Trasporti scegliere le infrastrutture che servono a far crescere il Sistema Italia e bocciare quelle che invece non sono necessarie.

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