Ostriche contaminate in allevamenti di Stagno. L’allarme degli esperti
RAGUSA (DUBROVNIK). L'anno scorso, in questo periodo, le tradizionali Giornate delle ostriche di Stagno - nella Dalmazia meridionale - avevano avuto per ospite anche il premier croato Andrej Plenković che, assieme a uno stuolo di ministri, aveva gustato i molluschi - di cui tracce di allevamento in zona risalgono all’antichità romana - parlando di brand da valorizzare a livello europeo e mondiale. Quest'anno l'atteso appuntamento gastronomico, uno dei più importanti del Raguseo, non si farà: è stato rinviato. Il motivo è semplice: gli ispettori alla Sanità hanno evidenziato la presenza del norovirus in tre dei cinque punti di controllo negli allevamenti di Stagno e dintorni.. La vicenda è iniziata con l’intossicazione alimentare subita da una donna residente nelle vicinanze di Ragusa, finita al Pronto soccorso dopo avere mangiato alcune ostriche crude provenienti da uno degli allevamenti di Stagno. Gli ispettori sono entrati in azione e le analisi hanno confermato quanto si temeva, e cioè le ostriche contaminate da norovirus, principale responsabile di gastroenterite virale nelle persone adulte.
Il festival delle ostriche di Stagno, come viene anche denominato l’evento, avrebbe dovuto svolgersi sabato prossimo a Stagno, in occasione della festa di San Giuseppe. Alla luce di quanto accaduto, gli organizzatori della locale Assoturistica hanno naturalmente dovuto gettare la spugna in via cautelativa, scatenando una serie di reazioni. Da una parte gli allevatori locali hanno ovviamente manifestato la propria insoddisfazione asserendo che non tutte – anzi – le ostriche sono infette; ma il sindaco di Stagno, Vedran Antunica, ha parlato di mossa saggia fornendo qualche cifra. «Nell'insenatura di Stagno – ha detto il primo cittadino – il 30 per cento degli allevamenti ha evidenziato la presenza del norovirus. Per evitare potenziali problemi di salute ai partecipanti alla tradizionale manifestazione, si è pensato bene di annullare l'evento».
A parlare delle cause della presenza del norovirus nelle acque raguse, lanciando anche un monito per il futuro, è intervenuto Vlado Onofri, consulente all'Istituto del mare e della costa dell'Ateneo di Ragusa: «Purtroppo il sistema fognario nell'area è scadente e le acque fecali si riversano in mare». Non solo: «La situazione - ha concluso - è destinata a peggiorare quando nella vicina Lucino razdolje entrerà in funzione la discarica regionale. Ci stiamo rovinando da soli». —
A.M.
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