Omaggio alla Tereshkova prima donna nello spazio con musiche di Battiato

Opera originale prodotta dal Teatro Verdi di Trieste debutto mondiale in ottobre e forse ci sarà la cosmonauta
Di Arianna Boria

TRIESTE. Il Teatro Verdi di Trieste prepara un omaggio straordinario al cinquantesimo anniversario del volo di Valentina Tereshkova, la prima donna a essere lanciata nello spazio, il 16 giugno 1963. L’opera si intitolerà “Infinity” e sarà cantata e recitata dall’artista italiana Ottavia Fusco, con musiche originali di Franco Battiato e la regia di Ruggero Cappuccio. Sarà una prima mondiale, che vedrà co-protagonista l’Orchestra del teatro Verdi, diretta dal compositore Carlo Boccadoro. Il debutto è fissato per la fine di ottobre a Trieste, poi l’opera andrà in tournée in Italia e all’estero. Valentina Tereshkova, che oggi ha 76 anni ed è stata insignita del riconoscimento di Eroina dell’Unione sovietica, ha chiesto espressamente che “Infinity” venga rappresentata anche nel suo paese natale, Maslennikovo, sul fiume Volga, vicino a Jaroslaw.

Il Verdi di Trieste è il primo teatro a portare sulla scena la straordinaria avventura della Tereshkova, all’epoca ventiseienne, che, a bordo della navicella Vostok 6, compì 48 orbite intorno alla terra, rimanendo nello spazio per tre giorni. Il lavoro preparatorio è cominciato cinque mesi fa, con contatti diretti intercorsi tra il governo italiano e quello russo. Una trattativa riservatissima ma proficua, che oggi sfocia in un lavoro patrocinato addirittura dall’Esa, l’Agenzia spaziale Europea. Quest’ultima non si limiterà al “sigillo”, ma collaborerà anche alla realizzazione delle scenografie con inedite immagini dallo spazio realizzate dall’astronauta Paolo Nespoli.

Il sovrintendente del “Verdi”, Claudio Orazi, non nasconde la soddisfazione. In tempi di tagli ai budget, poter tagliare invece il nastro di una produzione, è già di per sè un evento che fa notizia. Se poi l’opera prima si lega a un anniversario che ha grandi significati simbolici e ad artisti internazionali, l’orgoglio è giustificato. «Valentina Tereshkova - racconta Orazi - mi ha scritto una lettera in cui esprime apprezzamento e soddisfazione per la nostra iniziativa. Ho personalmente incontrato sua figlia, anche lei felicissima. È possibile che la signora Tereshkova venga a Trieste per il debutto, mentre stiamo già cercando di organizzare una mostra di alcuni dei vestiti che indossò per i ricevimenti ufficiali tenuti in patria al ritorno dell’avventura spaziale, da allestire nel foyer del Verdi».

Orazi dice di aver pensato subito a Battiato per le musiche originali. E l’artista siciliano ha risposto immediatamente con interesse, «contento - anticipa il sovrintendente - di lavorare con l’orchestra del Verdi di Trieste, di cui conosce la qualità». Lo spettacolo si annuncia originale anche da un punto di vista tecnologico: «Utilizzeremo soluzioni avanzate - racconta ancora Orazi - è sulla scena si vedrà un ologramma di Valentina Tereshkova. Con quest’opera proseguiamo il filo internazionale che il teatro sta cercando di costruire, per il balletto, ad esempio, con il Mariinsky. Abbiamo coinvolto anche l’Istituto italiano di cultura a Mosca».

“Infinity” racconterà i pensieri della Tereshkova in quei tre giorni nello spazio. Un’esperienza che per la cosmonauta, oggi alto funzionario dello Stato, dev’essere stata indimenticabile, se proprio di recente ha dichiarato che volentieri volerebbe verso Marte. «Conosciamo i limiti umani e per noi questo rimane solo un sogno», ha ammesso in un incontro alla Città delle Stelle, centro di addestramento cosmonauti vicino a Mosca. «Molto probabilmente il primo viaggio sarà di sola andata. Ma io sono pronta». Soprannominata Chaika, “gabbiano”, Tereshkova era figlia di un contadino e di un’operaia. Lei stessa lavorava in uno stabilimento tessile ed era paracadutista dilettante. La sua missione fu una propaganda eccezionale per l’Urss: Sally Ride, la prima donna statunitense a varcare le frontiere dello spazio, l’avrebbe fatto appena vent’anni dopo. Valentina, moglie di un altro cosmonauta, Andrian Nikolayev, è stata membro del Comitato Centrale del Pcus. Il partito è scomparso e l’Urss si è dissolta, al contrario della sua popolarità. Il “gabbiano”, Chaika, è ancora una delle figure femminili più amate in Russia.

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