NUCLEARENucleare, la Lega sconfessa Ballaman

Fontanini: "Impensabile una centrale in regione". Il Pdl: "Se fa politica, si dimetta"
Edouard Ballaman
Edouard Ballaman
TRIESTE.
Edouard Ballaman, ”reo” di aver aperto le porte ad una centrale nucleare nel ”giardino di casa” seppur in cambio di bollette superscontate, si ritrova accerchiato: piove il fuoco nemico del centrosinistra, quello amico di Pdl e Udc, ma piove soprattutto il fuoco ”domestico”. La Lega, sul ritorno all’atomo, non perdona nemmeno il suo presidente: «Idee sue, solo sue, personalissime. Il partito e il gruppo consiliare non hanno mai affrontato la questione. E comunque una centrale nucleare in Friuli Venezia Giulia, anche per il rischio sismico, è impensabile» scandisce Pietro Fontanini.


Il segretario regionale, subito dopo, infila la battuta: «Speriamo che non si stia andando verso una ”sindrome Fini” a livello regionale». L’accostamento con il grande ribelle di Montecitorio fa breccia: Ballaman, ex questore della Camera e quasi ex tutore dei minori con pochette verde, pistola e stuzzicadenti anti-ritardatari ma niente più auto blu, ama spiazzare. Da sempre. Stavolta, però, non fa arrabbiare solo l’opposizione. Isidoro Gottardo, coordinatore regionale del Pdl, sbotta a muso duro: «Non se ne può di presidenti con ruoli istituzionali super partes che esternano e fanno politica». Peggio: complicano la vita a chi, come Renzo Tondo, si ritrova non solo a dover governare, ma anche «a rimediare a poco ponderate esternazioni».


Morale? «Ballaman smetta di fare politica o si dimetta». Nemmeno Edoardo Sasco, capogruppo dell’Udc, risparmia le critiche: «Non convido né nella forma né nella sostanza. Ballaman, intervenendo come presidente del Consiglio, non può sconfessare ”a titolo personale” quello che l’aula ha votato». Nel mirino, ancor più che la centrale nucleare, le celebrazioni sull’unità d’Italia oggetto di una mozione targata Udc: «Come si permette di dire che sono uno spreco e che, semmai, dovremmo innalzare il vessillo austro-ungarico? Lo innalzi a casa sua, se ci tiene...».


Ma, mentre il ”rifondatore” Igor Kocjancic ironizza sulla «schizofrenia della maggioranza» e su un Gottardo che si improvvisa «Berlusconi locale» e il ”vendoliano” Fulvio Vallon accusa il centrodestra di essere «vassallo del Cavaliere», l’arbitro di piazza Oberdan finito ”sotto processo” non arretra: «Non sono favorevole a priori, ma voglio che i cittadini valutino, si esprimano direttamente, magari con un un referendum». Il centrodestra, con Tondo in prima fila e Fontanini assolutamente in sintonia, boccia una centrale in Friuli Venezia Giulia e sposa una partecipazione regionale al raddoppio di Krsko? Pazienza.


Lui, il ”ribelle” di piazza Oberdan, difende le sue pur personali opinioni: «Non voglio delegittimare nessuno, men che meno il presidente Tondo che sta facendo un ottimo lavoro, e non voglio scontri. Certo, però, mi pare una contraddizione dire che non si può fare una centrale da noi per il rischio sismico quando a pochi chilometri, a Krsko, una centrale già c’è». E quindi, nonostante gli anatemi, Ballaman va avanti. Contatta il console sloveno di Trieste Ingrid Sergas, la vedrà a meno di sorprese giovedì, e preannuncia una spedizione a Krsko Per verificare sul campo quel che succede in terra slovena. In terra triestina e friulana, di sicuro, si scatena un putiferio politico.


«Le stravaganze di Ballaman, dettate dalla sua mania di protagonismo, mettono in evidenza una mancanza di equilibrio e imparzialità» denuncia, con Gianfranco Moretton, il Pd. Non solo parole, però: «Presenteremo una mozione per definire innanzitutto se il presidente del Consiglio può prevaricare competenze esclusive del governatore, della giunta e del Consiglio stesso». Italia dei valori, con Alessandro Corazza, dà man forte: «Siamo letteralmente sbalorditi. Ma Ballaman, spiazzando lo stesso Tondo, ha rivelato le reali intenzioni della maggioranza e, con le sue dichiarazioni, ha iniziato a preparare i cittadini all’idea di doversi accollare una centrale nucleare».


I Cittadini, con Piero Colussi e Stefano Alunni Barbarossa, infieriscono: «Che Ballaman entri a gamba tesa nel dibattito politico, non è storia di oggi. Ma l’esplicita apertura all’ipotesi di una centrale nucleare si configura come l’attacco più destabilizzante per Tondo e il centrodestra dell’intera legislatura». Il presidente della Regione, in verità, è il più soft. Incontra Ballaman e, al termine di «un colloquio cordiale», minimizza: «Non c’è contrapposizione tra di noi sulla collaborazione con Krsko che, lo ribadisco, è l’unica ipotesi che la giunta regionale prende in considerazione». Chissà se la trasferta slovena, almeno quella, convincerà davvero l’inquilino di piazza Oberdan...


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