La grande nevicata del 1985 nei ricordi dei nostri lettori: “Scuole chiuse, con slittini e sci giù per le strade di Trieste”
Vi abbiamo chiesto di ricordare la nevicata che fermò il Friuli Venezia Giulia nel gennaio del 1985. Chi era bambino ricorda con gioia quei momenti, ma chi era adulto ha dovuto fare i conti anche con il lavoro e le strade paralizzate
La nevicata del secolo è cristallizzata nei ricordi di chi c’era quel gennaio del 1985. Quando iniziò a nevicare era il 13 gennaio di quarant’anni fa. E non smise fino al 17. Per più di 72 ore filate, giorno e notte, continuò a nevicare. E tutto il nord si ritrovò sommerso da una coltre di neve, per la gioia dei bambini che poterono stare a casa da scuola e sbizzarrirsi tra palle di neve e slittini in centro, mentre gli adulti dovettero fare i conti con strade paralizzate, zone isolate e anche l’impossibilità di andare a lavorare.
Quei giorni passarono alla storia come «la grande nevicata del 1985» o «la nevicata del secolo».
Abbiamo chiesto ai nostri lettori di condividere con noi i loro ricordi e le foto che immortalarono la nevicata del secolo nei loro paesi. Ecco i vostri contributi.
Ecco quello che ci avete scritto:
Cinzia Ravalico
“Me la ricordo, per noi ragazzi voleva dire star a casa da scuola per giocare a palle di neve con gli altri, a divertirsi a fare pupazzi di neve, di mettersi dei cartoni sotto il sedere e scivolare giù da via Da Ponte come se fossimo sulla Gran Risa.... Bei tempi (non per la neve e gelo, ma per la spensieratezza di quell'età dove ci si divertiva a giocare)”
Chiara Visini
“Mi ricordo perfettamente, rientravo dal congedo di maternità, in piazzale Gioberti arrivava solo un piccolo bus, quello che all'epoca era sulla linea 3 e 24 , la cosa che più mi aveva impensierito però è stata la nevicata con lampi e tuoni, non avevo mai visto!”.
Roberto Matassi
“Ero in provincia di Trieste sul mare di notte -11°,di giorno alle 13, -8° con bora a 120/130 km/h e si sa quando c'è la bora è peggio di -20 in montagna, ti entra dappertutto. Un incubo: tutti i motorini del tempo e cassonetti della spazzatura che correvano per strada. Un INCUBO.....la nota positiva: scuola chiusa.…”
Deborah Lacosegliaz
“Ero bambina e ricordo di aver fatto con immensa gioia un enorme pupazzo di neve al Giardino Pubblico”.
Luisa Lou
“A Gorizia, la mia città, su e giù per le scalinate del Castello, diventate un tutt'uno”.
Josa Jerman
“Avevo 7 anni e abitavo ad Aurisina. Eravamo senza corrente e mio papà è andato a comperare una stufa a legna per scaldarci!!! Per il paese giravo con lo slittino per le strade e avevo fatto una galleria in giardino….quanto mi sono divertita…spero tanto di rivedere un inverno simile”.
Alessandra Dugan
“Con gli sci giù da San Giusto lungo via della Cattedrale!!!”
Marco Senn
“Facevo il pendolare e rimasi fermo in treno sulla Udine-Trieste per un’era geologica”.
Barbara Di
“Ricordo la lunga camminata, dopo che hanno chiuso la scuola a metà mattina causa neve. A piedi da Campi Elisi fino in via Flavia all'altezza dell'Obi, in quel punto un buon uomo ha avuto compassione e mi ha dato un passaggio fino a Muggia”.
Sabrina Glavina
“Io avevo 11 anni, mio fratello 1. Quanto ero felice. Ho fatto in bellissimo pupazzo di neve. E con il pezzo di sopra di un vecchio seggiolone ho fatto una specie di slitta per poter tirare con una corda il mio fratellino per farlo divertire”.
Giampaolo Adda
“Ero a casa con la faringite. Non ho più visto una nevicata vera dopo quella”.
Chiara Menegolli
“Avevo 3 anni, ho questo ricordo di me che cammino con mio papà e mio fratello nella prossimità dell’incrocio della camionale in Ponziana, io che sprofondo e mio papà che mi tira su”.
Adriana Spangher
“Chiara Menegolli mi ricordo che gavevimo catechismo dei “Sale” ma i bambini no iera venudi. Partidona de bale de neve catechiste contro el nostro mitico don Jure”.
Laila Baroli
“Io avevo 4 anni e con mamma facemmo un pupazzo di neve gigante in piazza San Giacomo… la neve era talmente alta che scavai una galleria”.
Silvia Del Bene
“Ricordo benissimo. Non ho mancato un giorno di lavoro perché abitando zona rive potevo andarci tranquillamente a piedi o con i bus che in città giravano con le catene”.
Giorgia Piretti
“A dormire dai nonni che abitavano in Gretta, impossibile andare e tornare da Bonomea per i miei che lavoravano. Cortile di via Palmanova a disposizione di tutti noi ragazzini con slittini, veri o improvvisati, giù dalla "rivetta". Fantastico”.
Claudio Cometa
“Ricordo che un amico che stava transitando in macchina si fermò per salutarmi, tirò giù il finestrino...e lo strato di ghiaccio che si era formato rimase su al posto del vetro!!! E le cascate di ghiaccio sulle facciate dei palazzi di Via Ghega. In ufficio lavoravamo con il cappotto perché s'erano rotti i tubi dell'impianto di riscaldamento”.
Tony Pre
“Stavo “tentando” di guidare il bus della linea 9!”
Arturo Gatto
“Ricordo i gabbiani che camminavano sul mare gelato. Ho ancora Il Piccolo di quei giorni con le foto”
Marina Savron
“Io c'ero... mai vista così tanta neve a Trieste, com'è quella volta. Da piazza Goldoni, le scale che portano a San Giusto, sembravano una pista da sci. BeliSSSSSima”
Mario Corubolo
“Lezione all'Università. Partenza da Gorizia. Al terzo testacoda sul Vallone, mesto rientro…”
Vania Molon
“Io c'ero....... Nevicata storica....... Bellissimo.... Non abbiamo lavorato x due giorni..... Sempre in giro ...”
Aerdna Peo
“Con la slitta giù per la discesa che dal vecchio palazzetto portava all'attuale campo del Ponziana”.
Giovanni Trimarchi
“Mi ricordo sì, abitavo in via Bonomea lavoravo in FS a villa Opicina, dovevo andare a piedi: la neve aveva coperto la macchina”
Giovanna Sauli
“L'ho vissuta in pieno, il giorno 14 era un lunedì e sono dovuta andare a lavorare con il tempo più orribile che abbia mai visto”
Michela Stabile
“Lavoravo a Cattinara...eravamo isolati”
Roby Matley
“Neopatentato (da un mese), telefona in ditta che non vinivo (infatti la xe rimasta chiusa un per de giorni), messo in moto l'auto, ingruma el socio e via... gavemo gira tuto el giorno, da Pesek a Doberdo... PS; unica dotazion contro la neve non iera le cadene, che non gavevimo, ma una pala e una zappa…”
Tommaso Lorenzoni
“Militare, tutti a pulire i binari del treno”
Paola Bonatti Cacciapaglia
“Ero a scuola, ginnasio Dante, era sempre tutto più bianco, eppure non ci fecero uscire prima, né chiusero la scuola. Fu una vera avventura tornare a casa”.
Roberta Celeste Milani
“Io non ero ancora nata, ma i miei genitori sì e mi hanno sempre raccontato di questa fortissima nevicata con un paesaggio bellissimo stupendo”.
Igor Segulin
“Stavo a Opcina e a parte i 10° soto zero su e zo cole cadene”
Lorenzo Salvati
“È la prima nevicata che ricordo...avevo 5 anni... abbiamo giocato con i miei amici in giardino”
Cristina Barozzi
“Lo ricordo benissimo, mi son sposata in quel periodo”.
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