Nessuno rileva l’attività: chiude i battenti l’edicola di piazza Tommaseo

Nessuno, malgrado l’appello lanciato già un anno fa, ha bussato alla porta di Liviana Biecheri e del marito Licio per raccogliere il testimone e continuare a vendere in quell’angolo del centro cittadino, quotidiani, settimanali, mensili, libri, favole per i più piccoli e fumetti.
Liviana Biecheri con il marito Licio nella storica edicola di piazza Tommaseo Foto Bruni
Liviana Biecheri con il marito Licio nella storica edicola di piazza Tommaseo Foto Bruni

TRIESTE Trieste dà l’addio ad un’altra attività storica, quella dell’edicola oggi in piazza Tommaseo, aperta originariamente nel 1956 all’interno della Galleria del Tergesteo. Il 31 marzo sarà la sua ultima giornata di apertura. Nessuno, malgrado l’appello lanciato già un anno fa, ha bussato alla porta di Liviana Biecheri e del marito Licio per raccogliere il testimone e continuare a vendere in quell’angolo del centro cittadino, quotidiani, settimanali, mensili, libri, favole per i più piccoli e fumetti.

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La storia di quell’attività inizia 63 anni fa. A gestirla, allora, era la famiglia Parovel. Nel 1984 nella conduzione subentra una nuova società composta da quattro soci, tra cui i coniugi Licio e Liviana. L’attività va a gonfie vele. Quella è l’edicola più importante della città. Dieci anni fa iniziano però i lavori di riqualificazione di palazzo Tergesteo e l’edicola viene trasferita in un foro commerciale nello stesso immobile, tra le impalcature, in via Einaudi, dove per 60 metri quadrati, allora, venivano chiesti 5 mila euro più iva di affitto mensile. In quel contesto l’edicola non funziona più, così nel 2011 scaturisce la decisione di un trasferimento nei locali più ampi di proprietà delle Camera di Commercio in piazza Tommaseo, trasformando l’edicola in Mondadori Point.

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I titolari, un anno fa, hanno deciso di mettere sul mercato l’attività, programmando così il loro ritiro dal mondo del lavoro, per dedicarsi finalmente ai nipotini. Ma non si è fatto avanti nessuno. «Speravamo tanto che qualcuno rilevasse l’attività mantenendo in questo punto delle città un’edicola, - ammette Biecheri -. Invece la nostra sarà l’ennesima rivendita a chiudere, complice la crisi del settore che anno dopo anno anche a Trieste sta mietendo delle vittime, riducendo al lumicino le rivendite. Purtroppo, nel nostro caso, anche i costi di locazione hanno reso veramente difficile reggere sul mercato».

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Quell’edicola, oltre ad essere molto amata dai triestini, sia per la posizione sia per il certosino lavoro fatto negli anni per garantire un’ampia sezione dedicata ai quotidiani esteri, è diventata punto di riferimento per i turisti, sviluppando anche un servizio di prenotazione dei quotidiani che chi arriva a visitare la città. «Abbiamo 12 clienti solo per il quotidiano francese Le Point – riferisce Biecheri – e altre decine di lettori stranieri che chiedono venga loro garantita la lettura del quotidiano del loro Paese di origine. A questi si aggiungono i tanti turisti che restano qualche giorno in città e prenotano per due, tre, quattro giorni il loro quotidiano preferito». Proprio in previsione dell’ormai prossima chiusura, i titolari hanno deciso di applicare da oggi degli sconti sui libri dal 15 al 50 per cento. —




 

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