Nel Pd regionale si litiga sul velo

TRIESTE. È passata quasi una settimana da Debora Serracchiani con il velo in Iran, le polemiche si sono attenuate, lei stessa ha sintetizzato via twitter #bastasciocchezze, ma Lodovico Sonego non si arrende. Anzi, scrive alla presidente insistendo: «Mai più donne a capo coperto». E chiedendole di assumere un impegno in tal senso, magari proprio l’8 marzo, «come donna, come leader di un grande partito europeo, come esponente istituzionale di uno stato democratico». La reazione? Piuttosto fredda se la presidente si affida a una secca nota degli uffici della presidenza della Regione. «La considerazione delle responsabilità istituzionali derivanti dall’essere presidente di Regione sono ben chiare a Serracchiani così come quelle politiche – è la sintesi finale –, che dovrebbero indurre a non sfoderare il tema dei diritti civili ad personam e a orologeria».
Il senatore del Pd non ritorna sul caso che ha aperto il botta e risposta un attimo dopo che l’ufficio stampa della Regione ha diffuso le foto con Serracchiani coperta in testa. Più che da un velo, da una pashmina, ha precisato la diretta interessata. «Immagine dolorosa, a maggior ragione dopo i fatti di Colonia», le parole di Sonego. Ironica la replica della governatrice: «L’attenzione del senatore Sonego verso i miei copricapi sarebbe degna di miglior causa, ma ancora una volta lo ringrazio del trattamento speciale».
Il ragionamento del senatore della Destra Tagliamento è stavolta più generale. Si rivolge a Serracchiani («Cara Debora») non per riaccendere la polemica, ma per sollecitara la presidente a un impegno «civile e democratico». «Una moltitudine di donne vive in penosa condizione di diseguaglianza rispetto all’altro genere – scrive Sonego nella lettera aperta –, subendo discriminazioni e addirittura persecuzioni». Di questa condizione «la prassi del velo è uno dei segni maggiormente diffusi e manifesti». E dunque, incalza il senatore dem, «siano le donne libere e influenti ad agire in prima fila per la liberazione delle donne che nel mondo vengono svilite e represse».
L’invito è a «lanciare una campagna per l’affrancamento delle donne meno fortunate, assumendo l’obbligo del capo coperto come inaccettabile sintomo di una più generale sottomissione che va combattuta nel suo complesso. Assuma lei presidente tale sfida: le donne della rete si rifiutino di comparire con il velo innanzi a chiunque». Appello cui risponde una nota di Palazzo in cui si ricorda che «l’impegno civile e democratico della presidente Serracchiani per l’affermazione dei diritti delle donne è documentato da innumerevoli atti e interventi, svolti come europarlamentare e in altri ruoli. Il senatore ed ex assessore regionale Sonego non può ignorarlo».
Per questo, «appare indicativo che questa sua “proposta” si collochi a ridosso della polemica da lui suscitata contro Serracchiani in occasione della recente missione in Iran. In merito alla quale il senatore Sonego non ha chiarito se la Regione Fvg avesse dovuto evitare di promuovere la missione, mantenendo un embargo a livello regionale mentre cadeva quello internazionale, oppure se la presidente avesse dovuto farsi sostituire da un uomo alla guida della delegazione, per sottrarsi al rispetto della legge iraniana». (m.b.)
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