Nel cuore di Cavana spilla l’Hops Beerstro
Si prepara, nell’enogastronomia, la campagna d’autunno. Che, fatalmente, coinciderà con l’apertura di nuovi locali, in un turn over di aperture e chiusure che sembra infinito.Arriva buon secondo...
Lasorte Trieste 02/09/17 - Via Cavana, Ex Sartori
Si prepara, nell’enogastronomia, la campagna d’autunno. Che, fatalmente, coinciderà con l’apertura di nuovi locali, in un turn over di aperture e chiusure che sembra infinito.
Arriva buon secondo nella corsa delle nuove birrerie, ad esempio, l’Hops Beerstro di via Cavana, la cui apertura è attesa in settimana, indicativamente giovedì 7.
Risolti i problemi burocratici e, pare, anche un banale problema di tende, il locale dovrebbe partire. Non subito con i dehors esterni, anche se i posti non dovrebbero mancare per l’evento più atteso, la Barcolana.
“Cucine lontane e birra artigianale” recita il claim introduttivo, a presentare quella che è stata definita come una cucina fusion mondiale. Ai fornelli ci sarà un triestino di ritorno, Jan Ciabatti.
Partito da “Salumare” (praticamente a un paio di metri dal nuovo esercizio...) ha girato il mondo e dopo Brasile e Australia è passato anche per due locali romani piuttosto noti, Queen Makeda e Aroma. In cucina sarà supportato da altre quattro persone, mentre in sala ruoteranno in tre.
In sala il menù ristorante, il menù pranzo e il menù bar, da aperitivi , potranno contare su qualcosa come 12 birre alla spina e 5/6 vini di qualità. Per quanto riguarda la composizione societaria, ai soci storiciTeo Beltrame e Alejandro Mezgec, si sono aggiunti Paolo Martuccelli e Alex Marelli.
Il loro intento comune era quello di creare un posto dove la birra fosse valorizzata accoppiandole a una cucina eclettica ma di sostanza e ci stanno arrivando.
Esauriti i lavori grossi, i primi giorni della settimana saranno dedicati agli allestimenti interni, con arrivo e montaggio dei mobili eccetera.
Quasi una passeggiata, dopo un cantiere protrattosi decisamente più del previsto, per cause di forza maggiore.
Relativamente vicina ma in una posizione più defilata sta prendendo forma in salita Promontorio quella che fu l’osteria Santa Tecia, almeno limitatamente all’ultima gestione.
I lavori si sono protratti per tutta la bella stagione, ma sono andati avanti con molta calma. Segno che i futuri gestori, reduci dall’avventura nelle cucine della Lega Navale, all’interno della Lanterna, non vogliono bruciare le tappe.
Ad occhio, sol che lo volessero, il periodo della Barcolana non sarebbe proibitivo per un’eventuale apertura, ma bisogna vedere se c’è l’interesse a bruciare le tappe.
Punto interrogativo anche sulla futura pizzeria Bianco di via Diaz 2. Di sicuro c’è solo che aprirà, ma non si sa quando e come. Al momento siamo allo status quo e, manifesti in vetrina a parte, si sono appena intravisti alcuni segni dei cantieri in via d’apertura. Lavori non esagerati se è vero, come si sussurra, che “Bianco”dovrebbe aprire a fine mese, massimo primi giorni di ottobre.
Sta per iniziare, invece, l’avventura di Saint Bull, il locale di via Cadorna votato alla cottura della carne su pietra lavica. Ieri sera era attesa un’inaugurazione informale, preludio all’avvio in settimana.
Mistero, infine, sempre nella stessa via, anche sul Tea Room , che fu uno dei locali più popolari in città nel decennio 1990-2000. Di sicuro c’è che è chiuso e lo resterà.
Poco più di uno specchietto per allodole, dunque, il cartello di “chiuso per ferie”. Interpellati, i proprietari, che gestiscono altri locali in città, si limitano ad anticipare che «c’è un nuovo progetto in corso».
Non ci vorrà molto per sapere quale.
(f.b.)
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