Negozi e bar semivuoti: a Trieste la “Notte bianca” fa flop

Metti una sera di maggio a Trieste con un vento insistente, la temperatura lontana dalle medie stagionali, dopo una mattinata sferzata dalla pioggia, nubi minacciose sulla linea dell’orizzonte. Aggiungi l’atmosfera dei periodi di crisi, ormai nota, con la maggior parte della famiglie che stenta a fare acquisti. E il flop della “Notte bianca” è servito.
Ieri sera è andata così. Negozi semivuoti, nonostante i vistosi cartelli esposti che indicavano i “saldi da Notte bianca”, tavolini coraggiosamente sistemati all’aperto dai numerosi esercenti che confidavano in una serata tiepida, tristemente abbandonati da una clientela che non se la sentiva proprio di sedersi all’aperto, mentre i vigili urbani ai varchi non hanno faticato a dirigere un traffico tutto sommato piuttosto fiacco.
Del resto, le premesse non facevano presagire alcunché di positivo: da giorni la città è avvolta dal maltempo, una sorta di coda dei “santi del jazo” che i triestini conoscono bene. La forte pioggia della mattinata ha rinfrescato l’aria a tal punto da scoraggiare quanti a avevano programmato una passeggiata per le vie del centro per sorseggiare una bibita e magari per fare qualche acquisto nei negozi aperti “fuori orario”.
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