Nave rimane incagliata a Porto Nogaro

Intervento di due ore per liberare la Amira Evan, con pescaggio di quasi 6 metri. Il M5S chiede un chiarimento sui dragaggi

SAN GIORGIO DI NOGARO. Si incaglia al largo di Porto Buso all’interno del tratto marittimo del canale commerciale del Corno, la motonave Amira Evan carica di merci varie e acciai provenienti dai laminatoi da tutto il Friuli: nessun danno a persone, al carico e all’ambiente marino. La nave diretta ad Alessandria d’Egitto ha ripreso il mare dopo due ore grazie alla solerzia con cui sono partite le operazioni di assistenza e disincaglio messe in atto dal rimorchiatore Val sotto il controllo del Circomare di Porto Nogaro e il supporto di una motovedetta dell’Ufficio circondariale marittimo di Grado, col coordinamento della Capitaneria di Monfalcone. Le cause dell’incidente, accaduto giovedì sera, sono in fase di accertamento.

Come spiega alla Marlines Shippinh Agency, agenzia al quale la Amira Evan fa riferimento, la nave si era solo appoggiata sui fondali del canale commerciale e per questo le operazioni per riportarla in mare sono state immediate, tanto che dopo sole due ore ha ripreso il mare.

Come dicevamo, la nave mercantile battente bandiera dello Stato del Tuvalu, si è arenata in mare nella serata dello scorso giovedì, appena oltre le bocche di Porto Buso, all’interno del canale del Corno che conduce allo scalo di Porto Nogaro. La motonave con una stazza lorda di 4107 tonnellate e una lunghezza di 100 metri e una larghezza di 16,2 metri, con un pescaggio di poco inferiore ai 6 metri era appena partita dalla banchina Margreth con un carico di circa 4500 tonnellate (merci solide alla rinfusa e prodotti in acciaio), con direzione Alessandria d’Egitto, quando, per cause ancora da accertare, si è appoggiata ai fondali del canale.

Immediatamente sono scattate le operazioni di assistenza con la Capitaneria che coordinava le operazioni del rimorchiatore portuale Val con una motovedetta del Circomare di Grado, mentre il Circomare di Porto Nogaro monitorava il disincaglio.

Intanto però sulla vicenda scende in polemica Cristian Sergo del M5S che definisce quanto accaduto «sorprendente e inquietante, se davvero come afferma la Guardia costiera questa nave ha un pescaggio di poco inferiore ai 6 metri». «Appare alquanto strano - dice - che si sia potuta arenare in un tratto di canale navigabile del Corno appena oltre le bocche di Porto Buso, interessati ai lavori urgenti di dragaggio finalizzati a garantire la sicurezza della navigazione, completati, come annunciato dall’assessore Santoro, il 31 gennaio».

«A questo punto la Regione deve fare chiarezza sull’episodio - conclude il grillino - anche a fronte dei lavori eseguiti nel 2015 di sostituzione delle briccole e dei pali all’interno del canale per migliorare la navigazione, costati 180mila euro. Ricordo che si è in attesa delle certificazione dei 7,50 metri di fondale da parte dell’Istituto idrografico di Genova».

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