Napolitano: «Le ferite sono rimarginate»
TRIESTE. È stata la riconciliazione definitiva, la cicatrizzazione di antiche ferite che sono state “curate” nello spirito del rispetto della memoria condito da quei valori europei che costituiscono i muri portanti della comune casa che proprio grazie alla Croazia ora può contare su 20 “inquilini”. È questo il senso del discorso tenuto dal Presidente Giorgio Napolitano durante il pranzo di Stato svoltosi al Quirinale in occasione della visita del presidente della Repubblica croata Ivo Josipovic. «La frattura creatasi all’indomani della Seconda Guerra Mondiale tra Esuli, Rimasti e cittadini croati è ormai rimarginata - ha detto Napolitano - in questo spirito rinascono iniziative come il nuovo asilo italiano di Zara, grazie ad un sforzo comune delle autorità italiane e croate, delle Comunità italiane e delle Associazioni degli Esuli. Si tratta di un esempio lungimirante della collaborazione tra i nostri due Paesi, sempre memore delle lacerazioni del passato, ma profondamente rivolta al futuro delle nuove generazioni».
Ora però viviamo nella casa comune europea. «L’Europa unita a 28 - ha proseguite il presidente - è lo storico risultato degli sforzi e dei sacrifici di intere generazioni di cittadini europei che, sulle ceneri della Seconda Guerra Mondiale, hanno saputo costruire, senza mai rinunciare alle proprie identità nazionali, un modello senza eguali di integrazione e sviluppo basato sul rispetto reciproco e la convivenza pacifica. Modello ispirato a una visione che trascende gli orizzonti e le capacità dei singoli Stati membri». «In effetti - ha sottolineato il Capo dello Stato - il traguardo raggiunto dalla Croazia costituisce un chiaro e positivo segnale per tutti i Paesi dell’Europa sud orientale non ancora membri dell’Unione».
«Oggi - ha ricordato Napolitano - possiamo rallegrarci del nuovo clima che le nostre giovani generazioni possono respirare in Adriatico grazie alla ritrovata sintonia tra Croazia, Italia e Slovenia». Il Presidente ha citato ad esempio del nuovo “clima” il Concerto dell’Amicizia del 2010 a Trieste e lo spettacolo del 2011 a Pola. Uno sguardo poi il Capo dello Stato lo ha rivolto al piano economico e commerciale. «Sono certo - ha detto a tale proposito - che l’appartenenza al mercato unico non potrà che consolidare le già privilegiate relazioni tra i nostri sistemi imprenditoriali, che vedono l’Italia partner commerciale di riferimento di Zagabria e numerosissime aziende italiane operare con grande successo in Croazia, sia nella produzione e fornitura di beni e servizi, sia in funzione di progetti di ampio respiro nel settore dell’energia e delle infrastrutture». Quanto al piano politico, «guardiamo con estremo favore alle consultazioni trilaterali tra i primi ministri croato, italiano e sloveno - ha continuato Napolitano - e registro altresì con grande soddisfazione che, già nei primi mesi di attività in seno alla Ue, numerosi dossier su cui i nostri due Paesi si sono trovati d’accordo, a partire dal tema dell’immigrazione, per il quale condividiamo la necessità di uno sforzo comune al livello europeo per scongiurare il ripetersi di autentiche tragedie quali quelle occorse a Lampedusa».
Ricordando poi il prossimo semestre italiano di presidenza dell’Ue a partire dal giugno 2014 il Capo dello Stato ha affermato di confidare che «Croazia ed Italia sapranno portare a Bruxelles quelle specificità mediterranee che contraddistinguono i nostri Paesi e che non possono che giovare alla comune causa europea, collocando in questo ambito come dimensione importante la Strategia Adriatico-Ionica. La strada dell’Unione politica, quale vogliamo insieme perseguirla, non può non passare per il vitale crocevia mediterraneo».
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