Musei provinciali, boom di visitatori: +65%
Numeri sensazionali. Il 2014 si è chiuso con un boom autentico di visitatori nelle sedi dei Musei provinciali di Gorizia. Complessivamente sono state 33.420 le persone che hanno visitato le strutture gestite dalla Provincia: il 65 per cento in più rispetto al 2013, quando si raggiunse quota 20.355 biglietti. “Motore” di questo exploit il Museo della Grande guerra di borgo Castello: gli accessi nel 2014 sono stati 24.476 mentre, dodici mesi prima, ci si era fermati a 12.437, praticamente la metà. Il centenario del primo conflitto mondiale, dunque, tira.
A commentare i dati è l’assessore provinciale alla Cultura, Federico Portelli. Che (giustamente) gongola per la soddisfazione: «Il flusso importante è quello delle scuole. In questi ultimi dodici mesi sono stati moltissimi gli istituti che hanno scelto la nostra struttura come mèta delle gite scolastiche. Significa che siamo diventati un punto di riferimento importante per tutto il Nord Italia», sottolinea Portelli. Che non manca di guardare al rovescio della medaglia: «Purtroppo, a mancare è la valorizzazione turistica di questi flussi. A cosa mi riferisco? Al fatto che tutte queste persone che vengono a Gorizia a visitare i Musei e le bellezze della città non vengono “intercettate”. Il turismo è mordi e fuggi: si visita ciò che interessa e poi si va via. È questo il salto di qualità che deve riuscire a fare Gorizia per diventare realmente una città turistica».
Ma il bilancio è positivo anche per le altre sedi museali della Provincia sparse sul territorio. «Abbiamo diverse sedi. Palazzo Attems con la Pinacoteca e la Galleria Spazzapan per l’arte contemporanea a Gradisca. Poi ci sono l’Archivio storico e la biblioteca a Palazzo Alvarez. Infine la sede di Borgo castello, senz’altro quella di maggior richiamo. Tutte le sedi - continua Portelli - hanno visto incrementare sia i flussi che le attività e nonostante i tagli a bilancio per le spese di funzionamento e per i cosiddetti grandi eventi, stiamo facendo miracoli. I dati ci danno ragione e ciò credo sia il frutto da un lato di un’efficace politica e di un’attenta programmazione. E dall’altro lato da personale motivato, ancorché ridotto all’osso. Abbiamo infatti supplito negli ultimi anni all’assenza di un dirigente a tempo pieno nella macrostruttura dell’ente e ciò è stato compensato da un surplus di attenzione da parte politica. Mi sento perciò di ringraziare tutto il personale dei musei per l’impegno quotidiano e per la disponibilità con cui sopportano il pressing dell’assessore. Come dico spesso alle inaugurazioni, sono anche loro un patrimonio da valorizzare».
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