«Mostra su Ugo Guarino un dovere per la città»
«Si deve fare e si farà perché la mostra sul pittore, grafico e scultore Ugo Guarino rappresenta un dovere per la città». Lo ha detto ieri l’assessore comunale alla Cultura Franco Miracco durante la presentazione delle manifestazioni estive organizzate dalla Provincia per valorizzare la storia del comprensorio di San Giovanni in relazione alla riforma psichiatrica di Franco Basaglia. Le parole di Miracco, pronunciate di fronte alla presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat e al consigliere regionale Franco Rotelli, chiudono definitivamente una querelle che si prolunga dal 2007 tra proponimenti e smentite, fughe in avanti e precipitose ritirate.
Ugo Guarino, 86 anni, attende da tempo a Milano un segnale positivo dalla sua città di origine. Spera di poter presenziare all’inaugurazione della mostra che illustra i vari periodi della sua multiforme attività, avviatasi negli Anni ’50 sulle pagine della Cittadella. Decine di vignette portano la sua firma, esattamente come oggi la portano altri “fulminanti” disegni satirici e irriverenti pubblicati sulla pagina della corrispondenza del Corriere della Sera. Ora il momento tanto atteso sembra essere giunto anche perché il Comune ha chiesto ufficialmente nei giorni scorsi alla Provincia un contributo finanziario per realizzare la mostra e il catalogo. «Non è un problema insormontabile - ha affermato Miracco - me lo ha assicurato Bassa Poropat. Nei prossimi giorni sarò a Milano per incontrarmi con i vertici della Fondazione Corriere della Sera che da un paio d’anni hanno incaricato due storiche dell’arte di catalogare tutte le opere di Ugo Guarino».
La data in cui la mostra dovrebbe aprire i battenti non è ancora definita con precisione. Ieri si è ipotizzato il gennaio–febbraio 2014. Nota invece la sede espositiva: il Museo Revoltella, la cui direttrice Maria Masau Dan da tempo appoggia questo progetto. I quadri, le grafiche, le sculture, le fotografie delle opere colpevolmente distrutte o scomparse misteriosamente occuperanno un intero piano, nonché una sala di esposizione del pianterreno.
«Guarino ha prodotto tantissimo nella sua vita. Tante cose le ha regalate, altre sono andate perdute», ha spiegato più volte lo psichiatra Peppe Dell’Acqua che ha raccolto e sviluppato la prima idea della mostra messa a fuoco nel 2005 da Fulvio Rogantin. Negli ultimi anni in parecchi si sono radunati attorno al progetto che dovrebbe andare a buon fine: Michele Zanetti, già presidente della Provincia negli anni di Basaglia, Guido Botteri nello stesso periodo al vertice della Rai regionale e del Teatro Stabile; Rotelli, “erede” di Basaglia ed ex manager della sanità, solo per citare i nomi più noti. Non sarà facile racchiudere in uno spazio limitato la multiforme attività dell’autore che ha lavorato tra il 1963 e il ’67 a New York dove ha frequentato le avanguardie artistiche. In seguito è approdato al Comprensorio di San Giovanni dove ha fondato i “Collettivi d’arte arcobaleno” che hanno contrassegnato coi loro murales, vignette, sculture e manifesti la stagione irripetibile sfociata nella legge 180.
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