Morto a Trieste lo scrittore Juan Octavio Prenz

Argentino, di origini istriani, aveva 87 anni. A Trieste aveva insegnato a lungo letteratura spagnola nella Facoltà di Lettere dell’Università. 
Lo scrittore argentino Octavio Prenz
Lo scrittore argentino Octavio Prenz

TRIESTE E’ morto improvvisamente questa mattina, per un infarto nella sua abitazione di Trieste, lo scrittore Juan Octavio Prenz.

Nato da genitori istriani nel 1932 a Ensenada, nella provincia argentina di Buenos Aires, Juan Octavio Prenz si è laureato in Lettere all’Università di La Plata. Ha vissuto a Belgrado, insegnando alla Facoltà di Filologia, tra il 1962 e il 1967. Tornato in Argentina, fu costretto per motivi politici ad abbandonare nuovamente il paese nel 1975 e tornò ad insegnare a Belgrado fino al 1979, quando si trasferì a Trieste. Qui ha insegnato a lungo letteratura spagnola nella Facoltà di Lettere, dove fu tra i punti di forza del Corso di Laurea in Scienze e Tecniche dell’Interculturalita’, inaugurato nel 1997.

Proprio recentemente Prenz aveva disposto la donazione delle sue carte all’Archivio degli scrittori della cultura regionale, che fa parte del sistema museale dell’ateneo triestino. Oltre che a Belgrado e Trieste, Prenz ha insegnato Lingua e Letteratura spagnola presso le Università di Buenos Aires, La Plata e Lubiana. Ha pubblicato su riviste latinoamericane ed europee diversi saggi sulla narrativa spagnola e ispanoamericana, oltre a racconti e poesie, e ha curato e tradotto opere dei più noti autori della poesia slovena e serba. Lui stesso si definiva come uno scrittore jugo–italo–argentino. Importante nell’attività letteraria di Juan Octavio Prenz, già a partire dagli anni Settanta, è stata la sua produzione poetica, che comprende otto libri di poesie tradotte in varie lingue e un’intensa attività di traduzione dei più noti autori della poesia slovena e serba. In italiano sono uscite una ‘Antologia poetica’ pubblicata a Trieste da Hammerle nel 2006 e, lo scorso gennaio, la raccolta di liriche ‘Figure di Prua’ per La nave di Teseo, con traduzione della figlia Betina Lilian Prenz.

Per quanto riguarda la narrativa sono stati tradotti in italiano i suoi romanzi ‘Favola di Innocenzo Onesto, il decapitato’ (Marsilio 2001), ‘Solo gli alberi hanno radici’ (La nave di Teseo 2017) e ‘Il signor Kreck’, uscito una prima volta nel 2014 per i tipi di Diabasis e recentemente ripubblicato dalla casa editrice La nave di Teseo. Tra i riconoscimenti ottenuti per la sua opera letteraria vanno annoverati il premio “Promoción literaria de la Provincia de Buenos Aires”, il “Faja de honor de la Sociedad de Escritores de la Provincia de Buenos Aires”, il “Premio Casa de las Américas”, il “Premio Povelja”, massima distinzione dell’Unione dei traduttori letterari della Serbia e lo “Zlatno Pero” (Penna d’oro) dell’Unione dei traduttori letterari della Macedonia.

Ultimo riconoscimento in ordine di tempo è stato il Premio Nonino, consegnatogli a Percoto lo scorso gennaio dall’amico Claudio Magris. ”Prenz - si legge nella motivazione del premio - argentino di origine istro-croata, è un sommesso e appassionato cantore dell’errabonda, dolorosa, sanguigna e picaresca odissea che disperde gli uomini nel labirinto dell’esistenza umana, li fa vagabondare nel mare della vita strappandoli ad ogni irrigidita identità ma senza sradicare dal loro cuore una comune fedeltà di destini, affetti, bizzarrie, il gioco a carte nell’osteria e la resistenza alla violenza, al potere tirannico”.

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