Monsignor Santin, statua in testa al Molo IV Via al bando per realizzarla

La gara indetta dall’Istituto di cultura marittimo portuale che lo scorso anno ricevette direttamente i fondi dalla Regione: 110mila euro. Compreso il basamento, l’opera sarà alta circa sette metri
Silvano Trieste 20/08/2013 La punta del Molo IV
Silvano Trieste 20/08/2013 La punta del Molo IV

«Il luogo è stato deciso su mia indicazione, d’altronde l’arcivescovo nelle ultime drammatiche fasi della guerra si spese molto anche per il Porto di Trieste» dichiara Antonella Caroli, coordinatrice amministrativa e direttrice del Settore beni culturali dell’Istituto di cultura marittimo portuale.

E così l’apice del Molo quarto, in Porto Vecchio, ospiterà la statua commemorativa dell’arcivescovo Antonio Santin. Sarà realizzata con i 110mila euro stanziati nel 2012 dalla Regione direttamente a favore dell’Istituto culturale fondazione dell’Autorità portuale, bypassando il Comune al cui interno, ancora all’epoca della giunta Dipiazza, c’erano stati anni di discussioni sulla collocazione del manufatto da realizzare. Dibattiti infiniti su come e dove rendere omaggio al sacerdote rovignese, vescovo di Trieste e Capodistria dal 1938, che ebbe un ruolo di primo piano nella vita civile e politica, oltre che religiosa, di Trieste e delle terre perse dopo la Seconda guerra mondiale. Inizialmente per la statua era stata annunciata la collocazione di piazza Venezia, all’epoca da restaurare: poi erano emerse mille alternative, da Monte Grisa a Cavana, da piazza San Giovanni (spostando la statua di Verdi) a San Giusto, di nuovo sulle Rive ma al Salone degli Incanti e davanti al Magazzino vini. Infine, nel 2010, l’allora sindaco Dipiazza aveva annunciato che un’intesa era stata trovata con Autorità portuale e Soprintendenza per collocare la statua sulle Rive.

Poi il finanziamento diretto all’Istituto. La statua di metallo che sarà posta su un basamento al Molo quarto, un’opera alta in totale quasi sette metri. «Abbiamo già ricevuto - spiega Caroli - l’interessamento di una decina di artisti, sia locali sia di altre regioni, alcuni di fama nazionale. E forse il primo a esprimere interesse per il nostro bando di gara è forse il più famoso. Mi piace pensare sia di buon auspicio per un esito ottimale, che porti a un’opera di pregio». Per la direttrice dell’Icmp la location «è strategica, rispetto sia al mare che è il nostro ambito di attività, che al porto». Come auspicato da alcuni estimatori di Santin, la sua effigie probabilmente sarà in linea di vista sia con la “sua” Istria che con il santuario mariano, di pregio architettonico ma dal forte impatto paesaggistico negativo, che egli stesso volle fare edificare a Monte Grisa.

«Aspettiamo a vedere quante saranno le adesioni al bando – conferma Antonella Caroli - al 18 ottobre, data di scadenza per l’invio delle documentazioni. Del resto stiamo parlando di una scultura di non facile realizzazione: non un’opera astratta ma l’omaggio a una persona realmente vissuta». I giudizi e la scelta della Commissione aggiudicatrice, «insindacabili», si baseranno sull’esame degli elementi artistici (valevoli 40 punti), tecnici (30) ed economici (30). «È una bellissma iniziativa, che giunge a molti anni dal suo concepimento e gode del patrocinio del nostro Ministero» commenta il direttore regionale dei Beni culturali e paesaggistici Giangiacomo Martines. Che aggiunge: «Quella di monsignor Santin è una delle figure che hanno segnato non solo la società locale nella prima metà del Novecento, quindi mi aspetto che al bando pubblico, emanato secondo le norme vigenti, partecipino artisti anche stranieri. Un valore aggiunto». L’opera scelta dalla Commissione, la cui composizione per legge non può essere nota prima del termine della presentazione delle proposte, sarà poi sottoposta alla Sovrintendenza, che potrebbe suggerire alcune modifiche, per l’approvazione. «Accorgimenti tecnici particolari, anche in termini di sicurezza - conclude Martines - sono stati disposti nel bando di gara in considerazione della particolare posizione nella quale sorgerà l’opera, su un molo e in un’area interessata da attività lavorative e di trasporto oltre che culturali».

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