«Monfalcone nel porto unico non perderà le sue entrate»

Le assicurazioni dell’assessore regionale Pizzimenti in vista della grande integrazione con Trieste. Authority al lavoro da mesi per predisporre gli uffici
Bonaventura Monfalcone-31.01.2018 Visita viceministro Rixi-Porto-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-31.01.2018 Visita viceministro Rixi-Porto-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

MONFALCONE «Le entrate economiche generate dal porto di Monfalcone rimarranno sul territorio, consentendo così il miglioramento e lo sviluppo dello scalo». È iniziato il conto alla rovescia per il passaggio dello scalo monfalconese dalla Regione all’Autorità di sistema del mare Adriatico Orientale assieme al porto di Trieste e l’assessore alle infrastrutture, Graziano Pizzimenti, delinea quelle che saranno le linee strategiche. Il passaggio nelle mani del presidente Zeno D’Agostino scatterà al 31 dicembre, ma la Regione manterrà un «ruolo determinante» sugli interventi infrastrutturali nella logica di una «pianificazione integrata» per lo sviluppo dell’intero territorio regionale. Lo ha spiegato ieri lo stesso assessore nella riunione della Quarta commissione consiliare, presieduta da Lorenzo Tosolini, dove ha illustrato la bozza di intesa del passaggio dello scalo monfalconese con Trieste, che verrà portata in giunta nei prossimi giorni.

L’Autorità di sistema in realtà sono mesi che lavora già all’interno del porto di Monfalcone per preparare il passaggio di consegne e ha aperto una sede negli uffici dell’Azienda speciale porto di Monfalcone il cui personale passerà in blocco all’Authority. La stessa Azienda speciale ha già concluso la sua funzione dopo l’accordo siglato qualche tempo fa tra Camera di commercio della Venezia Giulia con l’Autorità di sistema per il passaggio anche delle aree retro-portuali che sono state cedute per 15 milioni di euro (pagati in 10 anni).

Una bozza fitta quella presentata da Pizzimenti, almeno 15 pagine in cui dopo le premesse si toccano i punti salienti del passaggio di consegne. A cominciare dai canoni per le concessioni demaniali (occupazione di aree e banchine per le operazioni portuali) che ammontano a circa 750 mila euro che saranno riscossi dall’Authority (lo sta facendo già da mesi) e reimpiegati sul territorio come le altre tasse e oneri di ormeggio. Nello scalo monfalconese, specializzato nelle rinfuse, lavorano attualmente cinque operatori: Compagnia portuale, Marter neri, Midolini, Cetal e Cimolai.

All’Autorità di sistema saranno affidate tutte le attività di gestione dello scalo, dalle autorizzazioni per l’esercizio delle operazioni portuali alle concessioni demaniali, a quelle dell’occupazione temporanea di aree e banchine. Ma anche le attività di funzionamento del porto, di sicurezza, della progettazione ed esecuzione di opere. Gli interventi di manutenzione straordinaria invece saranno «concertati con la Regione». Come gli interventi già programmati e avviati: l’escavo del canale di accesso, i lavori sui binari dell’anello ferroviario interno, ricondizionamento di un locomotore, manutenzione straordinaria dell’impianto ferroviario a servizio della zona industriale e riattivazione del raccordo Schiavetti Brancolo che servirà lo stabilimento della Casillo. Per alcune opere la Regione si avvarrà del Consorzio di sviluppo economico del monfalconese. «Sono già stati stanziati 4 milioni dalla Regione - ha spiegato Pizzimenti - e una cifra lievemente inferiore da parte dell’Autorità di sistema, tutti oggetto di programmazione congiunta anche con gli operatori portuali e il Comune di Monfalcone». —


 

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