Monfalcone, mini centro commerciale in viale al posto dell’Oviesse

In una Monfalcone svuotata, ma non del tutto spopolata il cuore del commercio prova a ripartire. Non si tratta dei battiti vitali dell’Eurospar, a Ferragosto preso d’assalto alle casse mentre la maggior parte dei market in città teneva la serranda calata (e qui si potrebbe aprire una parentesi sull’irrinunciabilità alla spesa proprio nei cosiddetti super-festivi, quando ai lavoratori tocca il tour de forces, ma passiamo la mano), bensì dell’ex Oviesse. Che se si troverà ad avere il vento in poppa potrebbe ridecollare sotto forma di mini centro commerciale.
La proposta progettuale è di Fulvio Calligaris, presidente di Formedil ed ex sindaco (1995-2001) a San Canzian d’Isonzo, in qualità di geometra assoldato dalla proprietà per immaginare la second life del maxi-contenitore di viale San Marco, a soli quattro passi da piazza della Repubblica. L’investimento ventilato è di oltre un milione, mentre i tempi di realizzo piuttosto contenuti, circa 7 mesi o al massimo un anno, visto che si tratta per lo più di un ammodernamento tecnologico, dal momento che le mura esistono già e non si tratta di creare alcun capannone ex novo.

Titolari degli spazi di oltre 3mila metri quadrati sono i fratelli Fadalti, immobiliaristi e costruttori del condominio al cui piano terra fino a sette anni fa sorgeva l’Oviesse e, prima ancora, la Standa, all’epoca ante Emisfero uno dei pochi magazzini presenti in città, assieme all’Upim di via Carducci, Davanzo in piazza e Big in via Duca d’Aosta, tutti scomparsi.
Il maxi store d’abbigliamento italiano low cost nel frattempo è trasmigrato e da allora, complice anche una vertenza giudiziaria, l’immobile è chiuso, sotto custodia. La vicenda, da quanto si apprende, è ormai giunta davvero agli sgoccioli. Di qui lo sguardo della proprietà – che deteneva la gran fetta delle particelle catastali (per 2.300 metri quadrati) e nel frattempo ne ha acquisite di ulteriori (700 mq) – al futuro. Il geometra Calligaris, già incaricato nel corso del contenzioso di consulenze e perizie, è stato così “riconvertito” alla pianificazione del successivo sviluppo.

E per la prima volta racconta il suo progetto, teso a cambiare il volto dell’area centralissima. Indipendentemente dagli esiti la priorità, comunque, è lo svincolo della custodia, per mettere subito mano agli interventi conservativi. Giusto per annotare è recente – dello scorso gennaio – il crollo dell’insegna Oviesse che, solo per miracolo, non ha causato feriti.
A ogni modo, la nascita 2.0 del futuro mini-centro commerciale presuppone innanzitutto lo “spacchettamento” delle attività, con la creazione, nel medesimo sito, di «uno spazio complessivo in cui ricavare una decina di fori commerciali, compreso un piccolo punto di ristorazione o bar, tutti indipendenti e collegati da una galleria», come spiega Calligaris. Tra i negozi, un’attività “àncora”, come si dice in gergo, in grado cioè di fungere da attrattore, cui sarà destinato lo spazio maggiore pari a 800-1.000 mq.
Potrebbe trattarsi di un discount, ma anche di un popolare brand monomarca d’abbigliamento (per esempio H&M, Zara, Pinkie e via discorrendo, senza escludere il settore sportivo). «In tal senso – spiega sempre il geometra Calligaris – stiamo sondando il mercato, riscontrando un discreto interesse». È altresì previsto, un po’ sulla falsa riga di quanto avvenuto anni addietro con Borgo Rosta, lo sfondamento della galleria: in questo modo l’immobile avrà un’entrata-uscita su via Carducci e un’altra sul viale.

Finora gli spazi, pur vagliati da alcuni marchi, non sono apparsi appetibili soprattutto per lo scoglio della viabilità, vedi carenza di parcheggi. Ma qui il discorso è in fieri con l’amministrazione. Non è mistero, del resto, che Cisint&co abbiano già annunciato l’intenzione di rivedere alcuni punti sulle due arterie principali, creando una fermata del bus proprio davanti all’ex Oviesse e ricavando un congruo numero di parcheggi in via Carducci, con la rimodulazione degli esistenti a spina di pesce, per ritagliare più stalli a servizio della struttura, nonché valutando l’innesto di un senso unico. Già attuata, invece, la rimozione della corsia preferenziale sulla vicina via Rosselli. Aspetti, quelli della viabilità, confermati pure da Calligaris: «C’è un confronto con sindaco e assessore. All’inizio aziende come la Coop hanno preferito insediarsi nella prima cintura periferica piuttosto che qui, proprio per via della scarsità di park, ma con le auspicate modifiche alla viabilità il problema si risolverà, restituendo grande attrattiva a un’area di pregio della città».
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