Menù a prova di allergie con la app made in Trieste

Il docente di informatica Bouquet inventa un’applicazione innovativa che consente ai ristoranti di rispettare le norme Ue e ai clienti di mangiare sicuro
Di Micol Brusaferro

Arriva la app “made in Trieste” a prova di allergie e intolleranze alimentari. È un’applicazione decisamente innovativa e punta a permettere a chiunque, anche a chi ha problemi di diversa natura con il cibo, di mangiare senza difficoltà fuori casa. Non solo. Punta a consentire a ristoranti e bar di fornire un supporto aggiornato e completo su tutti gli allergeni.

A ideare la piattaforma web, che ha sicuramente un potenziale utilizzo internazionale, è stata la società Okkam fondata dal triestino Paolo Bouquet. Una società che tra gli ultimi lavori di successo annovera anche una guida turistica interattiva e moderna che attualmente serve la città di Betlemme.

Bouquet, docente di informatica all’ateneo di Trento, titolare della Okkam srl, spinoff universitario, ha presentato insieme al suo staff l’app sugli allergeni in Italia e in alcuni Paesi europei, raccogliendo un buon successo. «L’idea, come spesso succede, è nata per caso. Stavo ascoltando alla radio un dibattito sugli allergeni e mi sono accorto che in Italia, come in altri Paesi, siamo impreparati alla normativa in materia, nonostante si sa da tre anni che sarebbe entrata in vigore a dicembre 2014» spiega Bouquet.

E subito dopo aggiunge: «Considerando il mio lavoro ho voluto sviluppare in tempi brevi una piattaforma tecnologica avanzata e di facile utilizzabilità. Il progetto intende fornire una soluzione semplice ed efficace ai ristoratori per ottemperare la normativa europea 1169/2011, che li obbliga a fornire informazioni dettagliate relativamente agli allergeni. Non vanno più bene infatti le tabelle generiche che si trovano in giro che citano “in questo locale si somministrano cibi che potrebbero contenere allergeni”. Le regole stanno cambiando».

L’applicazione si può provare in forma gratuita accedendo al sito food.okkam.it. «Il cliente allergico, scannerizzando il QR code, il simbolo in bianco e nero che troverà pubblicato o stampato nel locale, potrà visualizzare subito il menu completo, disponibile in tutte le lingue della comunità europea, insieme a russo e cinese, dove appariranno solo i cibi che può mangiare, al netto delle proprie allergie» spiega Dario Mezzetti che lavora ad Okkam con Bouquet.

«Il sistema è pensato anche per poter essere fruito senza smartphone o in assenza di rete. Al tempo stesso - continua Mezzetti - il ristoratore si troverà ad avere a disposizione un mezzo decisamente utile che da un lato servirà a metterlo al riparo da eventuali sanzioni derivanti dal mancato rispetto della normativa europea ma dall’altro potrà trasformarsi in un vero e proprio strumento di marketing. Il sistema, infatti, permetterà ai ristoranti di presentarsi al mondo per quello che cucinano».

Da Okkam è partita anche un’altra idea internazionale di successo, già applicata da qualche mese nella città di Betlemme, basata sulla stessa visione e tecnologia dell’applicazione food. Si tratta di una guida elettronica di accoglienza e supporto ai turisti, progettata e realizzata in stretta collaborazione con il Sina Institute della Birzeit University e il Centro per la tutela del patrimonio culturale (CCHP).

Passeggiando nella parte antica della città i turisti possono leggere i codici QR con i loro smartphone e ascoltare automaticamente un’audioguida nella propria lingua, guardare video e leggere approfondimenti.

Allo stesso tempo l’ente di valorizzazione culturale di Betlemme può modificare o aggiungere contenuti, senza dover mai cambiare i codici esposti in città.

L’iniziativa per ora coinvolge otto importanti siti di significato storico e culturale, tra i quali la Basilica della Natività, Manger Square e Star Streeet.

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