Mense scolastiche a Trieste, servizio a dieta

Sindacati in rivolta dopo l’annuncio del nuovo gestore di un taglio di 3.600 ore al mese sulle prestazioni di cuoche e addetti
Un bambino alle prese con un piatto di minestra in una foto di archivio
Un bambino alle prese con un piatto di minestra in una foto di archivio

TRIESTE Come ti metto a dieta la mensa. Un nuovo gestore si accinge a prendere in mano l’appalto quinquennale da quasi 21 milioni di euro degli asili nidi e delle scuole d’infanzia di Trieste ma, a sorpresa, l’esordio non è dei più felici: la milanese Dussmann Service, questo il nome dell’azienda, sarà operativa a partire dal 6 febbraio. Eppure, in vista di quella data, è già riuscita a far saltare i nervi a tutte le sigle sindacali dalla Cgil all’Ugl.

Negli incontri preparatori, infatti, la società ha proposto tagli agli orari del personale che i sindacati definiscono «pesantissimi e irricevibili»: «Ci stanno proponendo di ridurre alla fame i circa 170 lavoratori interessati dall’appalto - affermano all’unisono -. Ci chiediamo poi come faranno a mantenere il livello di qualità chiesto dal bando». Una domanda non da poco, la cui risposta finirà in piatto a migliaia di bambini triestini. Il Comune assicura: «Il nostro auspicio è che si trovi una soluzione senza danno per i lavoratori. Quanto alla qualità del servizio, vigileremo in modo serratissimo affinché i vincoli del bando vengano rispettati».

Andiamo con ordine. Antonella Bressi di Cgil sintetizza la vicenda: «Questo lotto dell’appalto, il secondo, riguarda 42 plessi scolastici. Abbiamo avuto due incontri con il nuovo gestore, uno in novembre e uno lunedì scorso, nella sede regionale di via Sant’Anastasio». In quest’ultimo confronto si son sfoderati coltelli (da cucina): «La Dussmann ci ha comunicato che intende operare tagli allucinanti sulle ore del personale. In totale circa 3600 ore al mese, un numero molto elevato». Nella fattispecie, prosegue la sindacalista, «intendono ridurre del 15% l’orario delle cuoche; portare tutte le aiuto cuoche a 20 ore settimanali, mentre ora tante di loro ne hanno 30 o più; portare a 15 ore settimanali tutte le addette mensa, la platea più ampia».

Un bel problema per 163 dipendenti stabili, più 14 tempi determinati del cui futuro non si è ancora discusso. «Stiamo parlando di lavoratori le cui paghe sono già basse - aggiunge Bressi -. Un taglio così pesante in termini di stipendio crea nuovi poveri». A questo si aggiunge il problema della qualità: «L’azienda ci deve proprio spiegare come intende mantenere un servizio di ottimo livello con questo genere di organizzazione del lavoro», afferma la Cgil.

Lunedì i sindacati riferiranno ai lavoratori in assemblea, e martedì seguirà un nuovo incontro con Dussmann. In sintonia Andrea Blau di Cisl: «Sono preoccupatissimo. Abbiamo a che fare con un problema contrattuale che rischia di diventare un’emergenza sociale». Le ragioni del contrasto, aggiunge, non stanno nel bando di gara: «Il Comune ha lavorato bene, puntando a migliorare l’offerta del servizio. Purtroppo sono le leggi nazionali a lasciare spazi eccessivi al datore di lavoro in materia di organizzazione del lavoro. Le aziende possono operare come vogliono senza tenere in conto il rispetto delle persone».

Infatti la Dussmann tiene fede all’impegno di mantenere numericamente i posti di lavoro ma, tagliando a tutti l’orario, riduce i costi personale in modo verticale: «Molti lavoratori rischiano di finire sotto gli 8mila euro di reddito diventando incapienti - chiude Blau -. Ora voglio capire come si comporterà il committente (il Comune ndr) nei confronti di una società che rischia di non dare un servizio di qualità oltre a danneggiare i lavoratori». Matteo Zorn di Uil aggiunge: «La trattativa è ancora aperta, non tutto è detto. Vero è che le proposte dell’azienda sono irricevibili e impatterebbero in modo pesantissimo sulla vita dei lavoratori, senza contare le difficoltà di erogare un servizio adeguato». Così invece Maria Giovanna D’Este di Ugl: «Siamo tutti concordi nel rigettare la proposta, non intendiamo firmare un accordo del genere. Il Comune però deve decidersi, se l’azienda ha simile libertà d’azione, allora è inutile fare protocolli d’intesa con i sindacati».

L’assessore comunale all’Istruzione Antonella Grim si augura, anche a nome del sindaco Roberto Cosolini, la soluzione rapida della vertenza: «Abbiamo dato mandato al direttore d’area perché segua la vicenda in prima persona, puntando a una buona soluzione. Auspico che questo importante appalto inizi nel modo migliore senza penalizzare la situazione lavorativa individuale dei lavoratori». Per quanto riguarda l’appalto, «penso di poter dire che abbiamo fatto un buon lavoro. Purtroppo il problema odierno verte sull’organizzazione del lavoro, che è altra materia». La qualità del servizio? «La Dussmann si è impegnata a offrire un livello alto di qualità e quantità, da parte nostra noi faremo una sorveglianza strettissima. Il personale comunale da sempre effettua una vigilanza quotidiana sul settore mense» conclude Grim.

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