Mense scolastiche, a Gorizia menù per ogni etnia
GORIZIA Un maxi-appalto da 2,7 milioni di euro. Che prevede un capitolato molto stringente e attento alla qualità dei prodotti. Il Comune di Gorizia ha avviato la nuova gara d’appalto per la fornitura delle derrate alimentari, in sostanza i pasti per le mense scolastiche. L’importo complessivo stimato dell’appalto è pari a 2. 649. 500 euro, Iva compresa, e prevede la fornitura del servizio dal primo gennaio 2018 al 31 dicembre 2022 quindi per 5 anni. Oggi, ad occuparsene è la ditta Camst, con sede legale a Villanova di Castenaso.
Molte le novità. In primis, su richiesta delle famiglie, potrà essere predisposto un menù che tenga conto della religione di appartenenza. Quindi, verranno rispettati tutti i culti (compreso quello mussulmano) e tutte le tradizioni alimentari dei nuclei familiari.
Spazio al biologico
«Nella stesura del nuovo appalto per la fornitura di derrate si è tenuto anche conto – spiega l’assessore comunale ai Servizi educativi, Silvana Romano – delle nuove imposizioni di legge in materia di “acquisti verdi” della pubblica amministrazione e prevede l’adozione dei cosiddetti “Criteri ambientali minimi” sia come criteri premianti per l’attribuzione del punteggio di gara sia come requisiti previsti in capitolato».
Cosa significa in termini più comprensibili a tutti? La ditta che si aggiudicherà l’appalto dovrà fornire tutta la frutta e verdura fresca (oltre a molti altri prodotti, tra cui quelli destinati ai nidi) proveniente da produzione biologica per il 100 per cento del peso totale; carne per almeno il 10% biologica; pesce per almeno il 10% da acquacoltura biologica. Inoltre, dovrà garantire la fornitura per almeno il 20% del peso di prodotti Igp, Dop e Stg.
Come criterio premiante, fra gli altri, è stato previsto l’uso di veicoli verdi per il trasporto.
I menù proposti
Bilanciati i menù predisposti per tutte le strutture scolastiche che dovranno rispondere a tutta una serie di rigidi paletti fissati dal bando di gara. Pertanto, verranno introdotti menù estivi ed invernali con pranzo mensile a tema. Ad esempio, esordiranno i “Gustini di frontiera”. Spazio anche ai menù vegetariano, vegano e speciale per patologie varie.
Altri paletti: il pane dovrà essere chiaramente fresco, fornito giornalmente, preparato e confezionato non oltre otto ore prima della consegna. Non è previsto l’uso e la somministrazione di pane conservato con il freddo (refrigerato o surgelato) o con altre tecniche e poi rigenerato.
Le scadenze del bando
Il plico chiuso e sigillato contenente l’offerta e tutta la documentazione di gara dovrà pervenire entro e non oltre le ore 12 del giorno 17 ottobre 2017 all’Ufficio protocollo. Attenzione massima anche per le carni che dovranno essere «fresche, refrigerate, provenienti da animali nati, allevati e macellati in Italia. Dovranno provenire, per almeno il 10 per cento in peso sul totale, da produzione biologica».
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