Macedonia in retromarcia: verso l’ok al fumo nei locali
Oggi la legge consente le sigarette solo nei dehors: il nuovo governo vuole allentare le regole per favorire gli esercenti che hanno lamentato un crollo del giro di affari
epa05314909 General view of the parliamentary session that was held following the decision of the Constitutional Court to stop all election activities, in Skopje, the Former Yugoslav Republic of Macedonia, 18 May 2016. The session reinstated two ministers of the ruling party and proposed changes to the Electoral Code. EPA/NAKE BATEV
ZAGABRIA. In controtendenza col resto del mondo, la Macedonia si appresta a votare una legge più indulgente nei confronti dei fumatori. Il nuovo governo di Skopje intende modificare - in senso meno restrittivo - la normativa sul fumo passivo in vigore dal 2010. Come riporta il portale Birn, i deputati della maggioranza socialdemocratica hanno preparato un testo di legge per allentare le regole sul fumo nei locali pubblici e venire incontro alle richieste degli operatori del settore turistico e della ristorazione. Proprio dal settore è giunto un appello a rimettere mano alle norme introdotte dal precedente governo conservatore di Gruevski (in carica dal 2006 al 2015), accusate di aver fatto crollare il giro d’affari del settore nei freddi mesi invernali (e fino al 75%), quando uscire a fumare all’esterno è proibitivo anche per i tabagisti più accaniti. La legge ora in vigore permette infatti il fumo solo nei dehors, «discriminando» così - secondo l’Associazione delle industrie del turismo e del catering - i locali provvisti di spazi all’aperto da quelli che ne sono privi. Proprio per questo l’associazione di categoria aveva già minacciato di rivolgersi alla Corte costituzionale.
Ma il cambio di governo sembra ora andare nella loro direzione. Gli emendamenti proposti dai socialdemocratici permetterebbero infatti di fumare dentro i locali, qualora alcune condizioni siano rispettate e quando ci sia abbastanza spazio per creare «un’area dedicata» ai soli fumatori e limitata al massimo al 30% della superficie totale dell’attività in questione.
Se approvata, la nuova legge allontanerebbe però la Macedonia dalla linea di tendenza europea, che va nella direzione di ristoranti e bar completamente protetti dal fumo passivo. La Commissione europea riporta infatti sul proprio sito che 17 Stati su 28 hanno già approvato una legislazione che vieta il fumo nei luoghi chiusi. E ciò in linea con la volontà della popolazione, dato che fin dal 2009 gli europei si sono detti d’accordo col divieto di fumo nei bar (61% di sì) e nei ristoranti (77%). Sulla base di questi dati e degli studi sulla pericolosità del fumo passivo, l’esecutivo Ue pone la creazione di spazi liberi dal fumo tra le cinque priorità pubbliche della lotta al tabacco. Insomma, dal punto di vista di Bruxelles, Skopje farebbe con la nuova legge un passo indietro, sebbene in un ambito non prioritario.
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