L’Università popolare restituisce le dita alla statua del Giovanin

Via alla procedura per il restauro del putto di piazza Ponterosso: quasi duemila euro grazie a Banca di Manzano e volontari
Di Giovanni Tomasin
Lasorte Trieste 30/01/14 - Piazza Ponterosso, Università Popolare, Giovanin
Lasorte Trieste 30/01/14 - Piazza Ponterosso, Università Popolare, Giovanin

Continua l’epopea del Giovanin, il putto di piazza Ponterosso soggetto negli ultimi anni a ripetuti attacchi vandalici, ma questa volta con una buona notizia: l'Università popolare di Trieste si appresta infatti a restaurare, con il sostegno della Banca di Manzano, le mani del povero bimbetto marmoreo, prese a martellate da sconosciuti nell'ormai lontano 2012, poco tempo dopo l'ultimo restauro. L'annuncio è stato dato ieri nella sede dell'Università in piazza Ponterosso. Il presidente dell'ente Silvio Delbello ha spiegato lo spirito dell'iniziativa: «È il primo punto di arrivo di un percorso iniziato mesi fa - ha detto - quando abbiamo deciso di sistemare la statua del Giovanin, che troppe volte ha sofferto le ingiurie di gente sconsiderata. Ci sembrava un modo buono per testimoniare la presenza dell'Università popolare nella vita culturale cittadina».

L'appello dell'istituto è stato confortato dall'appoggio «incondizionato» della Banca di Manzano, alla cui donazione di mille euro si sono aggiunti i piccoli contributi di tanti volontari (i cui nomi saranno resi pubblici a restauro ultimato). «Abbiamo così raggiunto in breve tempo la cifra necessaria, poco meno di 2mila euro - ha affermato Delbello -. Ringraziamo il Comune per averci concesso di procedere al restauro, e ricordiamo all’amministrazione che nel caso in cui si volesse piazzare una telecamera di sorveglianza per impedire altri vandalismi, noi siamo qui». Il direttore generale della Banca di credito cooperativo di Manzano, Angelo Zanutto, ha espresso la sua soddisfazione: «Spesso si fanno proclami senza poi dar loro un seguito - ha detto -. Non è questo il caso: siamo felici di aver subito aderito a un’azione che si è concretizzata in breve tempo. Per noi è un segnale importante l'aver dato un contributo in tempi non facili per l'economia nazionale e regionale. Così come non abbiamo stretto i cordoni della borsa per le imprese e le famiglie in tempi di crisi, vogliamo continuare a fare la nostra parte per il mondo della cultura: siamo a Trieste da poco, ma vogliamo essere parte della città». La palla passa ora alle restauratrici d'arte Viviana Deffar e Donatella Russo Cirillo, incaricate di riportare il Giovanin all'antico splendore. «La rottura provocata dai vandali ha danneggiato la statua andando oltre l'ultimo restauro - hanno spiegato -. Probabilmente le mani sono state prese a martellate».

Il compito di Deffar e Russo Cirillo sarà ora di ricostruire le dita del putto, e lo faranno basandosi sui calchi delle riproduzioni eseguite trent'anni fa dallo scultore Giovanni Spagnoli. «Faremo prima delle versioni in creta delle dita, di cui testeremo la coerenza provandole direttamente sulla statua - hanno detto -. Poi realizzeremo dei calchi in cui gettare il materiale definitivo: si tratta di una sostanza speciale molto resistente e simile al marmo. Infine ancoreremo le nuove dita alla statua con dei perni». La fontana del Giovanin di piazza Ponterosso è stata progettata nel 1753 da Giovanni Mazzoleni. Il putto al centro della fontana fu installato nel 1761, opera dello scultore Giovanni Carlo Wagner.

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