Lo storico negozio Dm si arrende. Anzi no: «Lasceremo via Milano, ma non Trieste. I clienti ci hanno fatto cambiare idea»
TRIESTE «Non ce la facciamo più... Questo però non sarà un addio, bensì un arrivederci». Mauro Bonato ha la voce strozzata dal rammarico per il fatto di aver dovuto prendere la decisione più triste della sua vita professionale: quella di chiudere il punto vendita di Dm - Dimensione Marinoni di via Milano, appendice di quello che fu lo storico negozio di articoli sportivi Marinoni di via Mazzini. Un manifesto appeso alle vetrine recita: «Ci abbiamo creduto, ci abbiamo provato, e abbiamo lottato. Vuotiamo tutto, ma proprio tutto. Grazie Trieste». «Noi vendiamo abbigliamento e attrezzature per lo sci, la montagna e il tennis, e come tutte le imprese e gli operatori legati pure all’indotto della montagna – ammette Bonato – siamo a terra: se la gente non va a sciare noi a cosa serviamo?».
L’ultimo anno, così, «è stata una lunghissima agonia dettata dall’incertezza, con la gente dentro i palazzi che pensa che il comparto della montagna si riaccenda con un bottone, e senza capire la portata dell’indotto che ruota attorno agli sport invernali».
Di fatto, il negozio - anche se aveva la possibilità di restare aperto - non vedeva entrare un cliente. Piccole soddisfazioni sono arrivate solo dal reparto dedicato al tennis, che viene ancora praticato liberamente.
«Anche le imprese che ci riforniscono hanno difficoltà a far arrivare certi prodotti dalla Cina – spiega Bonato – e tante ditte nazionali che si occupano di articoli per lo sci mi hanno riferito di avere ferme in magazzino 10 mila paia di sci che non sono riusciti a vendere». Il commerciante prefigura che «per la prossima stagione non cambieranno modelli e serigrafie. I prodotti verranno rimessi sul mercato, visto che la gente non ha acquistato nulla. Guardavo, dalle webcam delle piste, che c’è una botta di neve sui ghiacciai, ma non so se a maggio li lasceranno aprire».
Il foro occupato da Dm è lo stesso che anni fa occupava un altro storico negozio triestino: Dimensione Sport. «Questo locale ha costi per noi impossibili da sostenere vista la situazione – sottolinea Bonato – e dunque siamo costretti a chiudere. Ma da quando abbiamo appeso il cartellone alla vetrina, che avverte i clienti della nostra decisione, sono arrivate – racconta commosso – talmente tante manifestazioni di affetto e stima che in queste ore sto maturando l’ipotesi di non lasciare questa città che mi ha adottato (Bonato infatti è veneto) e di cercare il prima possibile un altro foro commerciale, più piccolo e sostenibile economicamente, dove poter ripartire».
«A inizio pandemia ci avevano detto che nessuno sarebbe stato lasciato solo – chiude il commerciante – e invece noi siamo stati proprio lasciati soli, senza un euro dal governo e con un aiuto solo da parte della Regione, che però purtroppo non basta. Aspetto i triestini in queste giornate di sconti, e appena troverò una soluzione logistica alternativa li riaccoglierò a braccia aperte»
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