L’impresa di mamma Alina: si laurea in Legge a Trieste con due figli piccoli

La ragazza rumena era arrivata in Italia nel 2010 con l’Erasmus alla Scuola per interpreti, poi si è fermata qui e ha messo su famiglia

Nicole Cherbancich

TRIESTE Una ragazza “multitasking”, che concilia la gestione della famiglia e quella degli studi: si chiama Alina Verner, una giovane mamma che da poco ha conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza all’UniTs. Questa ragazza rumena di 31 anni è arrivata in Italia, nella scuola triestina per interpreti, nel 2010 come studentessa Erasmus. Successivamente si è laureata nella triennale di Lingua e letteratura inglese. Dopo essersi sposata e aver avuto una bambina, ha iniziato a lavorare come traduttrice per un'azienda di import-export. «Lì ho scoperto però che le aziende tendono a non agevolare le neo-mamme, tanto meno se sei stata assunta da poco - racconta -. Quando mi sono ritrovata davanti alla scelta se accettare un contratto a tempo pieno o meno, ho deciso di rifiutare: la mia bambina era ancora troppo piccola e non me la sentivo di assentarmi da casa per così tanto tempo».

E a quel punto, come mai ha deciso di iscriversi a Giurisprudenza?

Ero giovane, avevo sì e no 24 anni, e anziché cercare un altro lavoro ho deciso di riscrivermi all’università, scegliendo questa facoltà. Dico la verità, all'inizio non ero del tutto convinta, non era mai stato il mio obiettivo, però avevo deciso di continuare a investire su me stessa.

Come è riuscita a far coincidere l’essere mamma con gli studi?

Non è stato facile, lo ammetto. Però gli orari sono abbastanza flessibili, la presenza non è sempre necessaria. Quando la bambina era a scuola, io potevo frequentare le lezioni, preparare gli esami e così è andata.

Gli obiettivi lavorativi sono legati a quest’ultima laurea?

Il mio obiettivo principale, il mio sogno, non è mai stato quello di diventare avvocato. È avvenuto tutto un po' per caso. Una volta iniziato a fare i primi esami e studiare, mi è piaciuto, quindi non potevo non andare avanti.

Ha sviluppato una tesi dal titolo “Quale tutela dei diritti nel Regno Unito?”. Com'è andata la discussione?

Intende quale voto ho preso? 95. Un voto soddisfacente, vista la mia situazione particolare di neo-mamma (nel frattempo è arrivato anche il secondo bambino). Il mio obiettivo non era una media alta, volevo finire in tempo e “smaltire” gli esami per dedicarmi alla mia famiglia full-time.

Qual è stato il primo pensiero il giorno dopo la discussione della tesi?

“Ho bisogno di una pausa!” - scherza -. Ora mi sto concedendo un po' di riposo, sono cinque anni e mezzo che non passo l’estate tranquilla con i miei bimbi, dedicandomi completamente a loro.

Guardando ancora un po' più in avanti, c'è qualche progetto futuro inerente gli studi fatti?

Da metà settembre, quando il piccolo inizierà il nido e la grande la quarta elementare, comincerò a fare un tirocinio. Non ho ancora deciso esattamente dove, ma sono propensa a scegliere uno studio notarile. Vedremo come andrà, solo davanti ai fatti compiuti puoi capire il mestiere.

Un’ultima considerazione: cosa direbbe a una ragazza che, per la famiglia, intende rinunciare alla sua formazione accademica?

Certo, io sono stata fortunata ad avere il supporto di mio marito e della famiglia, ma studio e famiglia possono conciliarsi serenamente, basta avere la tranquillità mentale e la giusta dose di ambizione. Vorrei incoraggiare tutte a investire su se stesse per tutta la vita.

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