Licenziamento in arrivo a giugno per 300 maestre senza la laurea
TRIESTE Il sindacato della scuola scende nuovamente in piazza. Cgil, Cisl e Uil hanno programmato una giornata di mobilitazione il 12 marzo, con al centro dell’attenzione la irrisolta questione precari. Una protesta, che in regione avrà come sede piazza Unità, per evidenziare i “buchi” di organico in vista del prossimo anno scolastico. Adriano Zonta della Cgil parla di 6-700 addetti in meno rispetto a quanto servirebbe. Quasi la metà, 300 unità, sono maestre e maestri in possesso di diploma magistrale antecedente al 2001/2002 che verranno licenziati a giugno per la sentenza del Consiglio di Stato che ha ritenuto abilitante il diploma magistrale solamente per la partecipazione a un concorso. Un paletto che pone fine al lavoro pure per chi è entrato in ruolo da anni nelle scuole dell’infanzia e nelle primarie.
Quella sentenza annulla di fatto i numerosi ricorsi, individuali o di gruppo, indirizzati anche da parte di docenti regionali al giudice del lavoro o al tribunale amministrativo che, in qualche caso, hanno dato regione ai ricorrenti in via cautelativa. I diplomati magistrali restano però fuori dalle graduatorie ad esaurimento (Gae) dopo che l'Adunanza plenaria del Consiglio di Stato, con due sentenze gemelle di inizio anno, ha ribadito i principi già enunciati nel 2017, vale a dire che il solo diploma magistrale conseguito entro l'anno scolastico 2001/2002 non costituisce titolo sufficiente per l'inserimento nelle graduatorie del personale docente ed educativo. Nemmeno il decreto “Dignità” del 2018, a parere dei giudici romani, «ha riconosciuto valore abilitante ex se al diploma magistrale, ma ha anzi ribadito la necessità di superare un concorso per accedere ai posti di insegnamento». E dunque per oltre 40 mila maestre e maestri italiani si tratta di ricominciare da capo.
In regione, a sentire il sindacato, la situazione riguarda 300 persone, 150 a Trieste. Escluse dal lavoro a partire da giugno. Gli interessati potranno concentrarsi solo sul concorso straordinario (e poi quello ordinario) - tra infanzia e primaria, i partecipanti del Friuli Venezia Giulia saranno circa 800 - come unica via d’accesso al ruolo, in attesa del probabile prosieguo del ricorso in Cassazione o via Consiglio d’Europa. Ma se il ministro Bussetti rassicura («Il personale è stato messo nelle condizioni di partecipare a un concorso semplificato, ci sono modi e tempi giusti per salvaguardare la continuità didattica e il destino di migliaia di docenti»), il sindacato è sul piede di guerra. Pure in Fvg. «L’unico risultato di questa giungla di ricorsi è stato di far spendere soldi alle persone a favore degli avvocati», afferma Adriano Zonta della Flc Cgil. «Una vicenda assurda - rincara la dose Ugo Previti della Uil scuola -, tanto più che le graduatorie sono esaurite e dunque, dopo i licenziamenti di giugno, ci ritroveremo a settembre a contare centinaia di insegnanti in meno. Con intere classi sguarnite e la continuità didattica che diventerà un ricordo».
Un quadro allarmante che riguarda pure le scuole secondarie, anche tenendo conto di pensionamenti e ricorso a “quota 100”. La manifestazione di piazza del 12 marzo vedrà i sindacati insistere sul governo per richiedere politiche di assunzione volte a colmare con nuovi insegnanti e funzionari Ata le carenze d’organico. Alle 17 mila domande di pensionamento presentate vanno infatti aggiunti i 21 mila posti che a livello nazionale si libereranno a settembre 2019 a seguito del turnover ordinario e i 109 mila posti liberi che al momento sono coperti da supplenti privi di contratto stabile. Cgil, Cisl e Uil dicono a chiare lettere di non fidarsi del ministro Bussetti, che si è peraltro già espresso in merito garantendo sulla regolarizzazione della situazione attraverso appunto concorsi in fase di espletamento e quelli ancora da bandire, graduatorie ad esaurimento e di merito del concorso 2016, senza dimenticare la corsa ai nuovi presidi e segretari amministrativi. La diffidenza delle categorie viene motivata dal fatto che per le graduatorie dei prossimi concorsi bisognerà attendere settembre 2020 e che quelle a esaurimento e di merito del concorso 2016 non sarebbero sufficienti a coprire i vuoti. —
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