Librerie, sbarca Ubik in galleria Tergesteo Ma il mercato è saturo
Posti a tavola da aggiungere al volo non ce n'erano più da un pezzo eppure c'è chi ha il fegato di rischiare e di avventurarsi consapevolmente in un mercato in chiara saturazione, dove è in corso una vera guerra del libro a colpi di supersconti. Una giungla di carta. A tentare lo sbarco a Trieste anche questa volta è una grande catena, la savonese Ubik (dal latino ubique, ovunque) che ha già posizionato le sue bandierine a Monfalcone (alla Rinascita) e a Gorizia. L'obiettivo è quello di insediarsi nel salotto buono della città, in una zona di grande passaggio come il Tergesteo. In Galleria ci sono ancora alcuni fori liberi e su uno di questi Ubik ha messo gli occhi. «Possiamo confermare il nostro interessamento al mercato triestino ma è un momento particolare, più avanti potremo dire di più, afferma Gaspare Morgante da Gorizia. Leggesi trattative in corso. In Tergesteo i locali non te li tirano dietro, gli affitti vanno dai 6 agli 8 mila euro, a seconda delle metrature«. Ciò però non sembra scoraggiare Ubik nè pare spaventato dall'agguerrita concorrenza. «Conosciamo la situazione locale e sappiamo che ci sono già tante librerie ma a Trieste c'è anche tanta gente che legge. Contiamo di poterci ritagliare un nostro spazio, abbiamo le nostre peculiarità....» Sfida accettata.
Basta girare l’angolo. Sul retro della casa in piazza Tommaseo, c’è già Edicolè (la ex Parovel). E a poche centinaia di metri c'è la libreria Minerva di via San Nicolò che grazie alal competenza, alla posizione e alla sala-conferenze ha un bel giro di clienti. «Certo che non è una bella notizia, sul mercato non ci sarebbe lo spazio per un'altra libreria ma noi siamo tranquilli», sostiene Andrea della Minerva. Poco più in là del Tergesteo, sull’altro versante, c'è Mondadori che in pratica è l'ultima arrivata con il suo negozio in Cavana vicino alla Curia.
In centro storico si sgomita per catturare clienti. La Borsattid i via Ponchielli ha scelto il gioco duro per tentare di mettere al tappeto la concorrenza con sconti fino al 30% ma non sui volumi appena usciti. Basta fare due passi, due, e in via Mazzini c'è il colosso Feltrinelli, negozio multimediale ma be assortito in fatto di libri. Alcuni appena sfornati vengono messi in vendita direttamente con un allettante 15% in meno sul prezzo di copertina ma alcuni evergreen costano anche il 25% in meno. In via Imbriani c'è anche Giunti che punta sulla sua card per offrire agevolazioni ai clienti.
Ma anche nella parte alta della città le librerie non mancano. In galleria Fenice c’è il regno degli Zorzon, una delle librerie più “triestine”. Dopo aver mollato gli spazi di via Galleria Rossoni e della stazione si sono arroccati tra via Battisti e via San Francesco. E’ la loro enclave dove hanno allestito anche una saletta-conferenze, diventata ormai indispensabile per sostenere il prodotto-libro
Ma la corazzata sta ancora più in alto, in tutti i sensi. Al quarto piano dei magazzini Ovs, Lovat si è inserito mostrando i muscoli (volumi per tutti i gusti) su un mercato che appariva già saturo. «Adesso a Trieste avrete una campionatura completa», scherza Marina Grasso. «A noi è andata bene».
L’asso nella manica l’ha tirato fuori quando hanno aperto un piccolo bar che nel fine settimane serve anche brunch. Ciò a Trieste è sempre apprezzato. Diversa la storia all’Einaudi dove il libraio Deganutti, malgrado la crisi che tocca un po’ tutti, può sopravvivere bene con la vendita di testi universitari.
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