Leghisti e berlusconiani bocciano l’assessore sulle chiusure dei negozi a Trieste e in Fvg

Bini si dice contrario all’obbligo di serrande abbassate e arriva subito lo stop degli alleati. Bolzonello (Pd) e Cgil: «Fedriga chiarisca cosa pensa la giunta»

TRIESTE La maggioranza sconfessa l’assessore alle Attività produttive, Sergio Bini, dopo la contrarietà espressa sulle chiusure festive dei negozi. E se le principali forze del centrodestra in Consiglio regionale smentiscono la sortita dell’assessore, il Pd e la Cgil chiedono alla giunta una posizione univoca, posto che il governatore Massimiliano Fedriga si è in passato espresso più volte sull’opportunità di abbassare le serrande in occasione delle festività civili e religiose.

Lega e Forza Italia non digeriscono dunque le idee del nuovo responsabile del Commercio, secondo cui «il mondo viaggia a mille e ci sono negozi aperti 24 ore al giorno, sette giorni su sette. In questa vicenda delle chiusure serve rispetto, ma bisogna adeguarsi a quelle che sono le regole del mondo. Le battaglie contro i mulini a vento sono perse in partenza». E così, in una nota congiunta, i capigruppo Mauro Bordin (Lega) e Piero Mauro Zanin (Fi) lanciano un siluro verso Bini: «Non vogliamo demonizzare la grande distribuzione ma non possiamo chiudere gli occhi di fronte a una liberalizzazione selvaggia che ha visto morire centinaia di piccole attività e proliferare i centri commerciali. La posizione della Lega e di Forza Italia sulle aperture domenicali rimane immutata: scippano spazi familiari e sono una minaccia gravissima per i piccoli negozi. Il mondo va avanti ma non possiamo sottrarci a immaginare delle regole che mitighino una deregulation selvaggia. Rimaniamo, perciò, favorevoli all’introduzione di almeno 12 chiusure festive obbligatorie e riteniamo necessaria una rivisitazione della disciplina nazionale affinché venga demandata alle Regioni la competenza a definirle».

Il capogruppo del Pd, Sergio Bolzonello, va a sua volta all’attacco dopo aver promosso nella passata legislatura la legge regionale (poi bocciata dalla Corte costituzionale) che imponeva una serie di chiusure nelle principali festività. «Il tetto alle aperture festive – dice il predecessore di Bini – è una norma di buon senso a tutela del commercio e delle famiglie. Noi siamo rimasti coerentemente su questa posizione. Chi invece ha costruito spot elettorali in tal senso, pare abbia cambiato idea: Fedriga per bocca del suo assessore china il capo ai colossi della grande distribuzione». Il segretario del Pd Fvg, Salvatore Spitaleri, evidenzia che «Lega e Fi sfiduciano l’assessore».

Per il segretario regionale della Cgil, Villiam Pezzetta, «la Lega esprime posizioni opposte a quelle dell’assessore: Bini parla a titolo personale o la sua è la posizione di tutta la giunta? Su un tema così importante e sentito credo che spetti al presidente chiarire qual è l’orientamento della Giunta, così capiremo se qualcuno ha cambiato idea rispetto a quanto sostenuto dai banchi dell’opposizione o in campagna elettorale. Sarebbe un passo indietro per questa regione». —


 

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