L'editoriale: "Ecco perché quella prima pagina gialla"

La proposta dei consiglieri di maggioranza non ci piace non perché questo manifesto sia destinato a rimanere affisso per sempre ma perché il caso Regeni è ancora una ferita aperta nel cuore dell'Italia
La prima pagina del Piccolo di oggi, venerdì 7 ottobre
La prima pagina del Piccolo di oggi, venerdì 7 ottobre
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
TRIESTE Perché oggi Il Piccolo propone ai lettori una prima pagina così diversa dal solito? Tutto parte da ciò che accaduto mercoledì al Comune di Trieste. I capigruppo di quel centrodestra che sostiene la giunta del sindaco Dipiazza hanno presentato una “mozione urgente” chiedendo la rimozione dello striscione “Verità per Giulio Regeni” dalla facciata del municipio. 
 
Rimosso lo striscione per Giulio Regeni su ordine del sindaco Dipiazza
La rimozione dello striscione per Giulio Regeni (Bruni)
 
 
 
È una proposta che non ci piace, e che secondo noi il sindaco dovrà rifiutare. Non perché ogni manifesto sia destinato a restare affisso per sempre, ma perché il caso Regeni è ancora una ferita aperta nel cuore dell’Italia. 
 
Cancellare oggi quella scritta che esprime un gesto di grande impegno civile di tutti i triestini, al di là di ogni appartenenza o simpatia politica, sarebbe come voler abbandonare una battaglia ancora in corso. Come arrendersi e scegliere di dimenticare.
 
Di fronte alla necessità - questa sì urgente - della verità su che cosa è accaduto a Giulio Regeni, le motivazioni di quella mozione (riportate all’interno del giornale) diventano del tutto secondarie, forse persino superflue. 
 
Ci sono scritte - come quella riportata qui sopra - che acquistano un significato simbolico, che riaffermano un bisogno di libertà e democrazia.
 
E infine una considerazione. In campagna elettorale si sprecavano i paroloni sullo sviluppo di Trieste. Finora i nostri amministratori hanno fatto parlare di sé sui media nazionali solo per aver tentato di negare piazza Unità alla manifestazione in memoria delle leggi razziali e ora per lo striscione su Regeni. Non potevano dirlo subito che era questo il loro grande progetto di modernizzazione della città?

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