Le sardine e il rischio per i sardoni

Che pericolo per il centrosinistra triestino  la tenuta in Emilia Romagna. Il rischio è di iniziare la lunga marcia verso le elezioni distratti rispetto alla vera questione: non tanto individuare una leadership, quanto ricostruire intorno a progetti e idealità uno schieramento e un sentimento condiviso per cui spendersi.
Una veduta di piazza Unità
Una veduta di piazza Unità

TRIESTE Che pericolo per il centrosinistra triestino il sospiro di sollievo per la tenuta in Emilia Romagna e anche il riaffacciarsi carsico dei distinguo e delle incertezze nel centrodestra locale intorno al nome del candidato sindaco 2021. Il rischio è di iniziare la lunga marcia verso le elezioni distratti rispetto alla vera questione: non tanto individuare una leadership, un nome, quanto ricostruire intorno a progetti e qualche idealità uno schieramento e un sentimento condiviso per cui spendersi. Chi pensa che lo spirito delle sardine sia riproducibile automaticamente e sufficiente a contenere la disaffezione non ha capito nulla: né di loro, né delle condizioni di partenza del voto. Chi spera solo che si allarghi il solco che separa Dipiazza e l’insalata russa dei centristi dalla Lega di Fedriga, confidando nei dispetti reciproci o in una rottura tra alleati per raccoglierne qualche coccio, rinuncia a priori allo sforzo più utile a Trieste: aprire un cantiere in cui, certo, si ritrovi al lavoro chi non abbocca ai populismi e ai sovranismi in salsa autonomista. Ma che voglia insieme elaborare un’idea diversa di città, in cui ad esempio il momento felice dovuto in buona parte al turismo sia non solo celebrato ma aiutato a consolidarsi; in cui il lavoro e la creazione delle condizioni per salvarlo o ricrearlo qui, a partire della ricerca e dalla formazione, siano l’obiettivo e non un accessorio; in cui le persone ancora o nuovamente disposte a un impegno siano accolte in ragione di ciò che pensano e propongono: non respinte o tenute sull’uscio come potenziali disturbatori dei conducenti di questa corriera stravagante, sempre in cerca di una strada e di qualche benzinaio. Aprire questo cantiere significa comunque risvegliare la città, sottrarla, almeno un po’, al mugugno e allo scetticismo assistito, metterla alla prova mettendosi alla prova. Diversamente, non basteranno certo le sardine a evitare che qualunque sardone alla fine si peschi e si candidi, finisca ancora una volta impanato. -
 

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