Le news online non sfondano: Tv e giornali restano in vetta VIDEO

TRIESTE. La rete non stravince, anzi. In Friuli Venezia Giulia i mezzi di informazione tradizionale, tv e quotidiani, pur mostrando segnali di sofferenza, rimangono i più utilizzati. Al terzo posto il web, al quarto la radio. La sintesi emerge da un’indagine Ixè (1.000 interviste a residenti over 15), presentata a Udine al convegno sulla “sfida dell’informazione” promosso dal Corecom regionale.
I dati «Il mancato sorpasso? Credo sia dovuto al fatto che viviamo in una regione con un’età media piuttosto avanzata», osserva il presidente del Corecom Fvg Giovanni Marzini, mentre il presidente Ixè Roberto Weber illustra la fotografia della fruizione informativa in Fvg, con gli under 18 poco reattivi (la quota che non si informa tocca il 15%) e un picco di interesse tra i 25 e i 44 anni. Il 66% del campione possiede il digitale terrestre, il 65% il computer, il 58% lo smartphone. Ma sono anche diffusi tablet (34%) e parabole satellitari (25%), con la fascia tra i 25 e i 44 anni che usa mediamente quasi 4 di questi dispositivi. Quanto ai mezzi di informazione, premesso che solo il 5% si disinteressa di tutto, il 68% ricorre alla tv, il 53% alla stampa, il 46% a Internet, il 33% alla radio. Più nel dettaglio, il 62% degli intervistati cerca news sui canali televisivi gratuiti, il 49% sui quotidiani (anche online), il 46% su Internet (compresi siti dei quotidiani e social), il 33% in radio, il 15% su riviste periodiche e il 14% sui canali a pagamento.
Tv e radio Nello specifico del pianeta tv l’88% guarda i telegiornali, veicolo sempre dominante, il 41% programmi di attualità, il 34% i talk show che trattano di politica (i più interessati sono gli over 44enni), il 27% le inchieste. Buoni numeri per la Rai regionale (83%) come per le emittenti private locali (65%). Per quel che riguarda la radio, i Gr sono di gran lunga i più seguiti (79%), con Radio Rai al 71% e le private locali al 59%. In entrambi i mezzi si notano da un lato l’interesse degli anziani per le notizie del territorio (accade anche per i lettori over 64), dall’altro una progressiva distanza da parte dei giovani: solo un under 25 su due utilizza la tv, uno su quattro la radio.
Carta stampata Ixè indaga anche l’approccio ai quotidiani. Il 49% che li legge (mediamente 4-5 volte alla settimana, la frequenza aumenta con l’età) sceglie per l’80% i locali (a Trieste l’88%, il dato più alto in regione), il 62% quelli nazionali, il 18% quelli sportivi, mentre ci sono nicchie che leggono giornali finanziari (11%) ed esteri (9%).
Gli scenari Della crisi dei giornali generalisti nazionali e della buona tenuta delle pagine locali («Il format funziona», conferma Weber) hanno parlato ieri a convegno, dopo l’intervento di Marco Delmastro, direttore del servizio economico e statistico Agcom, i direttori del Piccolo Paolo Possamai e del Messaggero Veneto Tommaso Cerno, in risposta alle sollecitazioni di Marzini sul confronto tra carta e web. Possamai si dice convinto che la prima resisterà, ma anche che in futuro «ci dovranno essere contenuti informativi esclusivi sul digitale con un valore esprimibile con un prezzo». «Un possibile scenario - sottolinea a sua volta Cerno - è quello di un sistema in cui l’informazione si autosostenterà e il giornalismo si pagherà».
La rete Infine Internet: numeri alti, ma non straordinari. A utilizzare la rete per informarsi (per 6,2 giorni alla settimana) è il 46% del campione. Il 62% di questa “popolazione” naviga sui siti dei quotidiani, il 58% su quelli di informazione, il 50% sui social. La presenza dominante e intensa di Internet si riscontra fino ai 44 anni ed è più ridotta tra gli over 64, tra cui però c’è un 10% ad alta intensità fruitiva. Weber rileva inoltre che «gli elementi considerati negativi della tv, scarsa indipendenza e completezza, compaiono in positivo nel web». Il rapporto tra informazione e disaffezione dalla politica? «C’è una stretta correlazione sia tra i superinformati che tra i disinteressati alle fonti».
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