Latte tossico, a Trieste alimenti “sospetti” tolti dai menu delle mense scolastiche

Intervento “cautelativo” del Comune. Chiesti controlli alle ditte fornitrici e ai gestori dell’appalto «fino a quando non sarà assolutamente certa l’assenza di pericoli»
Mucche all'interno di una stalla in una foto di archivio. EVERETT K. BROWN/ANSA-ARCHIVIO/ KLD
Mucche all'interno di una stalla in una foto di archivio. EVERETT K. BROWN/ANSA-ARCHIVIO/ KLD

Primi effetti concreti dello scandalo del latte tossico commercializzato in Friuli. In relazione al traffico illegale di latte contaminato prodotto dalla Cospalat, il Comune di Trieste ha dato «opportune disposizioni cautelative, con particolare riguardo alle mense scolastiche».

Nello specifico - precisa una nota - sono stati chiesti controlli alle ditte fornitrici Descò e Cir food, titolari dei due lotti dell’appalto di mensa scolastica (che prevedono complessivamente la fornitura di 9.000 pasti al giorno a pieno regime ridotti a 3.000 in questo periodo estivo che vede attivi solo i nidi e le scuole d’infanzia. E ciò per verificare l’eventuale presenza nelle nostre mense di prodotti aventi questo latte come componente.

«Ulteriori autonomi controlli - spiega la nota - verranno in ogni caso disposti dall’amministrazione affidandoli al tecnologo alimentare-dietista che collabora stabilmente con l’Area Educazione del Comune. In attesa delle verifiche, entrambe le ditte hanno avuto disposizione di sospendere, in via cautelativa, i menu comprendenti cibi che, direttamente o indirettamente, potrebbero teoricamente contenere il latte inquinato».

Ampio servizio sul giornale in edicola sabato 22 giugno.

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