L’Arma in “rosa” il tenente Secchi capo del radiomobile

di Margherita Reguitti
Cambio ai vertici dei Carabinieri di Gorizia. Arrivano il nuovo comandante della Compagnia e del nucleo radiomobile. Nel secondo caso è una novità assoluta per tutta la provincia il fatto che l’ufficiale sia una donna.
I primi volti femminili della “Benemerita” a entrare nelle case degli italiani sono stati quelli della bruna Manuela Arcuri e della bionda Alessia Marcuzzi, protagoniste di popolari fiction televisive.
Oggi, a oltre 10 anni dall’ingresso delle donne nell’Arma, la sobrietà tipica di chi veste la divisa, rifugge dall’enfatizzare le differenze di genere dei suoi componenti. Certo la nomina a Gorizia della tenente Laura Secchi a comandante del nucleo operativo radiomobile della compagnia provinciale dei Carabinieri suscita l’attenzione riservata a ogni prima volta.
La dottoressa Secchi ha preso servizio lo scorso 19 ottobre nella sede del comando di corso Verdi. Originaria della provincia di Sondrio, dove è nata 29 anni fa, sin da bambina ha avuto chiaro in mente un suo progetto professionale e di vita al servizio dei valori di patria, libertà e legalità, ideali dell’Arma nella lingua italiana di genere femminile.
Per servire al meglio questi valori si è laureata, prima di prendere le stellette, in Scienze criminologiche per l'investigazione e la sicurezza e poi ha seguito vari corsi di specializzazione.
Su tutto il territorio provinciale sono complessivamente 5 le unità femminili in servizio nei diversi ranghi di carabiniere e sottufficiale, ha ricordato il comandante provinciale Giuseppe Arcidiacono nell’incontro di presentazione della 79.a edizione del calendario storico per l’anno 2012.
L’insediamento della tenente Secchi si è svolto nella più completa normalità, senza clamori o imprevisti, all’interno delle procedure di avvicendamento del personale. Da subito i rapporti con colleghi e sottoposti sono stati improntati alla massima cordialità e spirito di collaborazione.
L’aver scelto una professione che richiede dedizione 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per lei non incide e soprattutto non è un ostacolo alla vita privata, in quanto ritiene che la conciliazione sia solo una questione di buon senso e equilibrio della persona. Nel prendere conoscenza della città e del territorio è agevolata dal fatto di possedere un dna di confine. In provincia di Sondrio infatti è ancora in essere la frontiera con la ricca Svizzera, stato non aderente all’Unione Europea.
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