L’arena estiva dell’Ariston spegne per sempre le luci

TRIESTE Si spegne per sempre il proiettore del cinema all’aperto dell’Ariston. L’ampia terrazza trasformata in cinematografo nel 1954 tra pochi giorni verrà definitivamente venduta ad un privato cittadino, che la convertirà in terrazza residenziale. In questi giorni è iniziata al demolizione del grande schermo e la rimozione di tutte le sedie sulle quali si accomodavano gli spettatori che decidevano di godersi la proiezione.
Quell’andare al cinema sotto le stelle, era vissuto come un privilegio. I film acquisivano una magia. C’era una sorta di romantica magia nell’andare al cinema sulla terrazza dell’Ariston. La passeggiata sul viale alberato, il gelato e poi un film. Un rito che, già da alcuni da anni, era stato ridimensionato dalle regole più stringenti in materia di impatto acustico e da alcuni inquilini del nuovo comprensorio, che vedeva quella sala “en plein air” come un serio problema per la propria tranquillità.
Il progetto per la sistemazione di un cinema all’aperto sulla terrazza a copertura dell’attuale cinema Ariston era stato presentato 64 anni fa da Ferruccio Buttignoni, costruttore dell’intero complesso immobiliare. Poco più di vent’anni fa la figlia di Buttignoni ha venduto il cinematografo con l’annessa terrazza all’imprenditore Mario de Luyc. «Ho gestito l’Ariston fino al 2003 – racconta de Luyc – poi, pur restando proprietario dell’immobile, l’ho dato in gestione a Isidoro Brizzi e poi dal 2014 alla Cappella Underground. Sul terrazzo non vengono proiettati più film dal 2013».
Nel 2014 la commissione pubblico spettacolo ha imposto regole molto più stringenti sotto il profilo dell’impatto acustico all’utilizzo di quella terrazza come cinematografo e da allora in quegli spazi all’aperto non è stata più proiettata una pellicola. «Ha sempre riscosso successo quel cinema all’aperto, – ricorda de Luyc – non aveva mai creato problemi con i residenti che, anzi, un tempo mi chiedevano persino il permesso di poter assistere alle proiezioni dalle finestre. Negli ultimi anni, invece, – ammette – alcune case hanno cambiato proprietari e qualcuno storceva il naso, sostenendo che il cinema all’aperto d’estate togliesse valore a quelle residenze. Ripartire a proiettare era improponibile, quello spazio era ormai abbandonato e dunque ho ritenuto opportuno venderlo».
Chi lo sta per acquistare è conscio del suo valore, più che storico, emotivo. «Anche io conservo ricordi e grandi emozioni legati a quello spazio – afferma –. Per mantenere una traccia della storia di quelle serate magiche davanti a quello schermo, conserverò sulla terrazza una fila di quelle sedie verdi».
«È un pezzo di storia che se ne va – dichiara Daniele Terzoli – presidente de La Cappella Underground –. Quando abbiamo rilevato la gestione dell’Ariston, nel 2014, eravamo convinti che l’arena avrebbe riaperto i cancelli alle migliaia di affezionati spettatori che la frequentavano tradizionalmente. Purtroppo, essendo intervenute modifiche normative, non è stato tecnicamente possibile ottenere le necessarie autorizzazioni. Un peccato, davvero. Le arene cinematografiche stanno riconquistando spazio in tante città, anche nel Nordest, e speriamo davvero che pure a Trieste si possano creare nuove situazioni per il pubblico vasto del cinema sotto le stelle». –
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