La via della seta e i Balcani si incontrano a Trieste

Convegno di Ince e Bers per la presentazione delle potenzialità d’investimento della corazzata cinese in infrastrutture nell’area dell’Europa sudorientale
Al lavoro per lo scarico da un nave portacontainer nel porto di Trieste
Al lavoro per lo scarico da un nave portacontainer nel porto di Trieste

TRIESTE. Trieste snodo lungo la via della seta che i cinesi stanno ripercorrendo nel verso opposto a quello di Marco Polo. Trieste come centro per lo sviluppo del know how, e come incubatrice di importanti progetti finanziari, industriali e commerciali che attraversando i Balcani giungono fino in Estremo oriente. Il volano che permette al capoluogo giuliano di poter svolgere questo ruolo è costituito dall’Iniziativa centroeuropea (Ince) che ha il suo segretariato proprio a Trieste. Ince che, assieme alla Banca per al ricostruzione e lo sviluppo europeo (Bers), con sede a Londra, ha organizzato il prossimo 19 maggio, al Teatro Verdi di Trieste un meeting con importanti banche e fondi cinesi relativamente alle possibilità di investimento nel settore delle infrastrutture marittime, ferroviarie e stradali lungo quella che, per l’appunto, fu ed è la via della seta, con un particolare focus sulle opportunità aperte dai mercati e dalle realtà dell’Europa sud-orientale.

L’idea, come spiega il segretario generale dell’Ince, ambasciatore Giovanni Caracciolo di Vietri, nasce dalla lunga collaborazione tra Ince e Bers. Bers che però questa volta ha voluto “alzare la posta” in gioco mettendo a frutto i suoi contatti con il mondo economico e finanziario cinese. Cina che, tra l’altro, è entrata da poco nel borad della Bers. L’ambasciatore Caracciolo ricorda come il Fondo Ince presso la Bers finanzia l’assistenza tecnica collegata agli investimenti della Bers stessa nei Paesi membri dell’Ince ma non appartenenti all’Ue (finanziamenti a fondo perduto per studi di prefattibilità e fattibilità). I fondi sono stanziati dall’Italia che dal 1992 ha versato 41,5 milioni di euro, di cui 23 milioni per progetti di assistenza tecnica. «Questi progetti - precisa Caracciolo - hanno permesso di mobilitare 4,9 miliardi di euro di investimenti nei Paesi beneficiari». «Più precisamente - precisa il segretario generale - ogni euro erogato dall’Ince ha generato circa 215 euro di investimenti da parte di Bers, istituzioni finanziarie internazionali, banche commerciali e partner locali».

E a Trieste il prossimo 19 maggio gli imprenditori cinesi passeranno in rassegna tutti i progetti imprenditoriali in corso e di futura realizzazione lungo la via della seta. «Tutto è mirato a investimenti infrastrutturali - spiega Caracciolo - marittimi, ferroviari e stradali, ma anche sull’indotto, sul commercio e sulle piccole e medie imprese». «Un’occasione di primo piano per Trieste e l’Ince - sottolinea ancora l’ambasciatore - soprattutto alla luce degli sviluppi che si potranno trarre nell’area cinese. E sarà anche un’occasione per l’Italia per prendere contatto con i leader finanziari ed economici di Pechino visto che a breve è in cantiere una visita del presidente del Consiglio, Matteo Renzi in Cina».

E che l’appuntamento assume un’importanza strategica anche per la Cina lo dimostra il fatto che al meeting, oltre agli interventi istituzionali, si stanno iscrivendo a proprie spese anche gli industriali cinesi (già una trentina hanno assicurato la loro presenza). Anche per questo Caracciolo di Vietri si augura che il meeting del 19 non rimanga un episodio ma sia piuttosto il primo di una serie di incontri periodici tra il Nordest italiano, i Paesi balcanici e i cinesi per parlare di sviluppo e cooperazione. E visto che i cinesi giungeranno a Trieste già il prossimo 13 maggio sera l’Ince sta già predisponendo tutta una serie di incontri tecnici con il Porto di Trieste, con il Polo scientifico-tecnologico e il Mib. Ma contatti si avranno anche con gli scali portuali di Fiume e Capodistria, «contatti - precisa Caracciolo - che io non leggo in chiave concorrenziale, ma in chiave di sistema visto che Trieste, Venezia, Capodistria e Fiume insieme non riescono a movimentare quanto da solo fa il porto di Rotterdam». Oggi l’incontro di Trieste sarà presentato in una conferenza stampa cui parteciperanno fra gli altri il segretario generale dell’Ince, Giovanni Caracciolo di Vietri, la presidente del Fvg, Debora Serracchiani e il sindaco di Trieste, Roberto Cosolini.

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