La storica gioielleria di Monfalcone: «Con il primo lockdown incrementate le vendite sul digitale»

Il laboratorio Bonini di Monfalcone tiene accesa l’insegna artigianale grazie alla licenza ottenuta dal fondatore nel 1939
La gioielleria Bonini è aperta per le riparazioni. Foto Bonaventura
La gioielleria Bonini è aperta per le riparazioni. Foto Bonaventura

MONFALCONE Quando nel 1939 un giovane e celibe Attilio Bonini, dopo aver preso la sua valigia di cartone, lasciato Palmanova e aperto un’attività a Monfalcone, appendeva la licenza di orologiaio e orafo riparatore al muro della nuova bottega non poteva immaginare che proprio quel pezzo di carta avrebbe consentito a suo figlio Pier Giorgio, 82 anni dopo, di tenere aperto il laboratorio artigianale anche nella terza ondata di lockdown, mentre per la maggior parte delle attività in zona rossa è calata da ieri la saracinesca.

È questo il motivo per il quale chi è passato lunedì in corso del Popolo ha potuto notare l’insegna accesa alla gioielleria Bonini, un’attività che peraltro, da un paio d’anni e in particolare dall’esordio della pandemia, si è fatta 2.0 grazie all’innesto della vetrina virtuale. E con incremento delle vendite. Che il coronavirus abbia modificato le modalità di acquisto e consumo, in un boom della piazza digitale, ormai è fenomeno assodato, un po’ meno che dall’altra parte della piattaforma vi possa essere, come in questo caso, il volto di una donna di 73 anni, Maria Chiara, consorte di Bonini.

«È lei che da qualche anno si è appassionata al progetto – spiega Pier Giorgio Bonini –: all’inizio non è stato facile. Pur supportati, nell’acquisto di computer e postazione, da un piccolo finanziamento regionale, all’inizio gli affari latitavano. Poi, proprio in concomitanza con il primo lockdown, qualcosa è cambiato. E ora, grazie anche alle recensioni positive e all’affidabilità del gestore, vendiamo pure a una clientela extra regionale». Un esempio? Un mese fa una donna di Napoli ha effettuato da Bonini un acquisto di valore superiore ai 2 mila euro. «Recensioni, referenze e indice di gradimento sono determinanti», spiega il gioielliere. Ci sono un catalogo, schede tecniche e informazioni sul prodotto che tutti possono consultare. «Con una vetrina virtuale la platea di possibili acquirenti si allarga notevolmente», afferma Bonini. E pure la possibilità di ricavi. In un periodo in cui, peraltro, l’attività diretta è congelata, i negozianti penalizzati. «La vendita di monili e orologi è sospesa, non l’acquisto online – sottolinea –: infatti ora è aperto, qui, solo il laboratorio per le riparazioni, di cui ho ereditato e mantenuto la licenza da mio padre Attilio. Possiamo effettuare le prestazioni artigianali ai sensi del codice Ateco 95.25, ogni mattina dalle 9 alle 13, da lunedì al sabato». —


 

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