La stampa britannica: «Il Prosecco fa male e rovina il sorriso»
TRIESTE Una vera e propria tempesta. Non nel classico bicchiere d’acqua, ma stavolta in un calice di bollicine. Per la precisione quelle del Prosecco, lo spumante simbolo della riscossa enologica del Nordest.
Lo schiaffo arriva dai giornali inglesi e sull’asse Londra-Veneto-Friuli Venezia Giulia è un botta e risposta a colpi di dichiarazioni piccate, tweet e smentite. Ma andiamo con ordine.
Da delizia del palato a rovina dei denti: mentre il Prosecco spopola in Gran Bretagna, con 40 milioni di litri esportati nel 2016 e ressa tra i consumatori in fila nei supermercati dove è venduto a prezzi scontati, finisce sotto la lente di giornali come il Daily Mail e il Guardian con l’accusa di «distruggere i denti, in particolare quelli delle signore» a causa dell’elevata acidità.
Il Mail online ha raccolto le dichiarazioni di alcuni dentisti che puntano il dito contro lo spumante nostrano per la presenza di anidride carbonica, oltre agli zuccheri e all’alcol. Anche il Guardian, con un commento a firma di Zoe Williams, invita a «evitare il Prosecco» per preservare il sorriso.
In passato gli odontoiatri inglesi avevano lanciato un allarme anche sui succhi di frutta e la loro acidità ritenuta pericolosa per lo smalto dei denti dei più piccoli.
La prima replica è arrivata dal portale italiano Londra Italia, secondo cui si tratta di una «fake news» (una falsa notizia) promossa dalla lobby della birra. Perchè si sa, se gli inglesi bevono le bollicine made in Friuli e Veneto, è chiaro che ne fa le spese proprio la birra.
Dall’Italia le reazioni non si sono fatte attendere, perchè la tutela di uno dei cavalli di battaglia dell’export nel settore è proprio il Prosecco. Il ministro Maurizio Martina invita con un tweet il Guardian a “dire la verità: il Prosecco fa sorridere anche gli inglesi! Stop fake news grazie”.
Il governatore del veneto Luca Zaia osserva che «questo prodotto non ha bisogno di difendersi da simili panzane». Sulla questione interviene la presidente del Friuli Venezia Giulia Deborah Serracchiani, visto che proprio nelle nostre Grave si coltivano grandi quantità di Glera, il vitigno da cui nasce il Prosecco.
Per Coldiretti si tratta di «un tentativo maldestro per screditarlo». Per Sistema Prosecco, che rappresenta i tre Consorzi di tutela, «le affermazioni della stampa inglese si commentano da sole dal punto di vista tecnico, evidentemente parlare di Prosecco, in qualunque modo lo si faccia, serve ai giornali per far vendere più copie o fare più click sui siti Internet».
Levata di scudi anche dai dentisti: «È difficile identificare nel Prosecco un prodotto rischioso», dice Mario Aimetti, presidente della Sidp, la società italiana di parodontologia e implantologia.
«Ci sono anche tanti altri prodotti con Ph acido e zucchero – aggiunge – che possono essere a rischio carie e aumentare la sensibilità dei denti». Secondo un’indagine di Wine Intelligence rilanciata da Winenews, in Gran Bretagna la popolarità dello Champagne è seriamente minacciata dal Prosecco.
Le bollicine italiane sono infatti ritenute vincenti nei momenti di socialità: 46% contro il 29% dello Champagne. Insomma la sfida degli inglesi è rispedita al mittente.
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