La Soprintendenza boccia SmartGas

Nella relazione al progetto rilevate «carenza di analisi, compensazioni insufficienti, inaccettabili trasformazioni del territorio»
L'area dove dovrebbe sorgere il rigassificatore
L'area dove dovrebbe sorgere il rigassificatore

Sul percorso autorizzativo per la realizzazione da parte di SmartGas di un terminale di stoccaggio, rigassificazione e distribuzione del Gnl in zona Lisert ora pesa anche il “no” della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici del Fvg. Un parere contrario che non è vincolante ma è richiesto nel procedimento di Valutazione d’impatto ambientale ed è certo in grado di avere il suo peso sull’iter del progetto. È una bocciatura severa quella della soprintendente Maria Giulia Picchione che rispolvera nell’occasione un altro “no” pronunciato dalla Soprintendenza nell’aprile del ’96 quando Snam sbarcò a Monfalcone per realizzare il suo terminal, sperimentando per la prima (e ultima) volta un percorso partecipativo della cittadinanza. E allora del terminal non se ne fece nulla.

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Nel parere sul progetto di SmartGas, che porta la data del 21 ottobre, la Soprintendenza definisce «assolutamente insufficiente» la relazione paesaggistica «laddove si cita che “le opere a mare del terminale, seppure di notevoli dimensioni e visibili da distanze significative, si inseriranno in un ambiente già caratterizzato da strutture e infrastrutture analoghe non comportando pertanto un impatto significativo”. Un tanto - rileva la Soprintendenza - senza alcun riferimento alle caratteristiche bellezze panoramiche della zona e senza esporre studi accurati sull’ambiente naturale», rilevando pure «una carenza nell’analisi dei valori culturali presenti sul territorio sia paesaggistici che monumentali».

La Soprintendenza entra anche nella questione compensazioni che definisce «in pieno contrasto con gli obiettivi del Codice dei beni culturali e del paesaggio che si prefigge di definire le trasformazioni in rapporto ai valori paesaggistici nonchè le azioni di recupero e riqualificazione in rapporto alle prospettive di sviluppo sostenibile».

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Non incontrano il favore della Soprintendenza nemmeno «le proposte di rinaturalizzazione e di creazione di centri visita perché l’obiettivo della tutela dovrebbe essere principalmente quello della conservazione e non della trasformazione di un territorio. Nè appare sostenibile - rileva ancora la Soprintendenza - la considerazione espressa nei documenti a riscontro secondo cui la componente paesaggistica è già antropizzata con elementi e infrastrutture e che quindi i nuovi inserimenti non comportano ulteriore effetto».

Al contrario la Soprintendenza ritiene che «l’inserimento di ulteriori elementi in un paesaggio debba essere considerato sull’ampia scala di valutazione del contesto e l’elemento da valutare del complesso paesaggistico è la capacità di assorbimento visivo, quindi la vulnerabilità di tutto il contesto».

Da qui il parere contrario della Soprintendenza che si richiama pure al medesimo parere (negativo) espresso dalla stessa Soprintendenza il 16 aprile del 1996 quando fu chiamata a valutare il progetto di un terminale di gas naturale liquefatto della Snam. «Le importanti considerazioni relative all’ambiente e al paesaggio circostante inducono alla riflessione - precisa la Soprintendenza - che, seppure il nuovo progetto risulti ridotto nelle dimensioni tecniche, la caratteristica progettuale rimane sostanzialmente immutata sotto il profilo del forte e negativo impatto paesaggistico».(f.m.)

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