La scommessa di Costa: «Altre navi a Trieste Porto vecchio il futuro»

L’amministratore delegato Thamm in città per celebrare il riavvio delle crociere  della compagnia con Deliziosa. «Venezia? Andiamo dove siamo ben accetti»
Michael Thamm, amministratore delegato di Costa Crociere
Michael Thamm, amministratore delegato di Costa Crociere

TRIESTE Costa crociere punta su Trieste e sulla regione Fvg. Intanto fino a dicembre il capoluogo giuliano sarà home port di Costa Deliziosa, la prima nave del gruppo a riprendere il mare da domani proprio da qui, con un itinerario in Italia riservato agli ospiti italiani, che segnerà il ritorno delle crociere nel mar Adriatico. Per l’occasione è presente Michael Thamm, amministratore delegato di Costa Crociere e Carnival Asia, che conferma l’interesse di Costa per la città, nonostante la nuova era post Covid renda più difficile programmare sul lungo termine. La compagnia crocieristica ha infatti accantonato per il momento Venezia scegliendo Trieste. Crede infatti fortemente nello sviluppo del terminal locale, dove pensa di portare in futuro un numero sempre maggiore di navi. E con il terzo occhio guarda già allo scalo in Porto vecchio. In tal senso c’è però del lavoro da fare, anche di concerto con il presidente della Regione Fvg Massimiliano Fedriga e il sindaco del capoluogo giuliano Roberto Dipiazza. Ad esempio potenziare i collegamenti.

Costa Deliziosa tornerà a Trieste anche dopo settembre?

Sì, Costa Deliziosa continuerà a tornare a Trieste per tutto il 2020. Fino al 4 ottobre proporrà ancora l’itinerario con soli porti italiani e successivamente lo estenderà a nuove destinazioni, sempre nel Mar Adriatico, ospitando passeggeri di altre nazionalità europee.

Quali sono le prospettive per Trieste home port?

Abbiamo sempre creduto che la città e la regione Fvg possano rientrare nell’ottica di uno sviluppo crocieristico. Si tratta di un’area bellissima, molto ben gestita e con un grande potenziale. Siamo in contatto con il presidente della Regione Massimiliano Fedriga e il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza per capire come implementare e realizzare questo potenziale. Stiamo pensando di portare qui un numero sempre maggiore di nostre navi. Sono convinto che Trieste possa diventare un punto crocieristico di successo. In passato siamo riusciti a raggiungere tale obiettivo per esempio a Savona, che oggi, rispetto a 15 anni fa, rappresenta uno dei più grandi scali. Ma questo fine richiede l’interazione tra diversi stakeholder. Vorremmo coinvolgerne di nuovi in Tami (la controllante privata di Ttp, di cui sono soci anche Costa e Msc, ndr). Poi c’è la questione logistica: abbiamo bisogno di maggiori collegamenti. Ad esempio treni veloci verso Venezia.

Quanto tempo ci vorrà per realizzare un terminal più adatto alle vostre esigenze?

Parliamo di mesi. Abbiamo preso questa decisione dopo un incontro molto positivo con il presidente Fedriga.

Trieste per il momento è home port di Costa Deliziosa. Potrà diventare il “capolinea” di altre navi?

La questione, al momento, riguarda l’infrastrutturazione. In una prospettiva a lungo termine, i moli dovranno avere una maggiore estensione per accogliere navi anche più grandi. Noi non chiediamo una ristrutturazione di lusso, ma solamente funzionale. Trieste potrebbe inoltre diventare home port per le navi di Aida, compagnia tedesca di Costa.

Quale sarà il tenore degli investimenti?

Non lo sappiamo ancora.

È favorevole a un terminal in Porto vecchio?

Assolutamente sì. Noi crediamo che il Porto vecchio rappresenti nel medio periodo una grandissima opportunità per la città e per il settore crociere. Vorremmo pure collegare Trieste e Venezia attraverso uno shuttle veloce, in modo da rendere le due città più vicine, anche per raggiungere, ad esempio, l’aeroporto Marco Polo. So che c’è competizione tra le due città, ma potrebbero collaborare e spero che uniscano le forze.

Potrebbe essere Costa il trait d’union?

Non lo so, non facciamo ancora miracoli. Ma è un aspetto su cui riflettiamo, anche perché il 65% del nostro business è in Europa. E Trieste ha una posizione geografica strategica.

Qual è attualmente il vostro rapporto con Venezia?

Ci sono tanti attori. Abbiamo assistito pochi giorni fa a una grande manifestazione di lavoratori di differenti settori, dai negozianti agli operatori del porto, a favore del ritorno delle navi, la prima forse di questo tenore che abbia mai avuto luogo in laguna: in questa città c’è una grande fetta di persone che dipende dall’industria crocieristica. Venezia è un tesoro e crediamo debba essere protetta, ma non ritengo si parli di una protezione contro le crociere, riguarda qualcosa di più ampio. Per noi il futuro è assolutamente aperto. Quello che però non vediamo è un’azione concertata da parte di tutti gli stakeholder e manca un masterplan. Vedremo che cosa succederà: vedremo se ci rivogliono indietro, perché a noi non piace andare dove non siamo invitati.

Quali sono i pregi e i difetti di Venezia da un punto di vista crocieristico?

Ha un’ottima infrastrutturazione e la città rappresenta un brand globale. Allo stesso tempo però ha dei limiti: non permette alle navi grandi, superiori ad esempio a una Deliziosa, di potervi accedere. Noi siamo pronti a investire ma, come ho detto, solo se siamo ben accetti.

Torniamo a Trieste e a Ttp, chi deterrà il 18% delle quote di Giuliana Bunkeraggi?

Nei prossimi tre-sei mesi verranno vendute. Le tempistiche dipendono dalla complessità del procedimento giudiziario che coinvolge la società. Noi siamo molto aperti affinché possa inserirsi un nuovo stakeholder. Non vogliamo avere la maggioranza, ma maggiori partecipanti che possano collaborare per creare nuove sinergie e collegamenti e che si dedichino al progetto di sviluppo a lungo termine.

Che cosa manca a Trieste da un punto di vista turistico?

È una bellissima città. Basta guardare piazza Unità: non è possibile trovare altrove uno scenario del genere. Raccoglie molti elementi turistici, ma non sono sicuro che ci sia un reale accordo sul fatto che Trieste voglia essere una città aperta. Eppure penso fosse stata costruita per un numero di persone maggiore rispetto a quelle che ci vivono oggi, attraendo gente da tutto il mondo. È un sito ricco, ma non solo da un punto di vista economico. Credo che Trieste debba trovare un accordo tra i diversi attori, anche sotto il profilo politico, su ciò che vuole diventare.

Quando riprenderanno le crociere internazionali?

Ripartiranno gradualmente nelle prossime settimane. —




 

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