La scalata di Emanuela, prima donna alla guida della banca Bcc in 111 anni di attività

L’istituto di Credito cooperativo di Trieste e Gorizia ha scelto Bratos «Sono stata assunta nel 1990, per me si completa così un sogno» 

TRIESTE Per lei si tratta del traguardo professionale più ambito, la nomina a direttrice generale, ma per l’istituto in cui lavora, la Banca di Credito cooperativo di Trieste e Gorizia, l’evento è addirittura storico: mai, in precedenza, nei suoi 111 anni di attività, la banca aveva avuto al proprio vertice una donna.

Parliamo di Emanuela Bratos che, lo scorso 1° agosto, nell’ambito di una breve cerimonia, è stata nominata direttrice di quella che è pubblicamente nota come Bcc, fra l’altro oramai l’unica banca della città con sede legale a Trieste. «Per me – confessa – la soddisfazione è notevole, perché a Trieste sono nata, in questa città ho studiato e sono stata assunta, nel lontano 1990, da questo istituto. Essere arrivata all’incarico più alto, dopo aver completato tutte le tappe di un lungo percorso professionale alla Bcc – aggiunge – rappresenta per me il raggiungimento di un sogno». All’inizio, Emanuela Bratos fu impiegata della Segreteria, poi per sei anni operò nell’ambito dell’ufficio titoli e, successivamente, nel settore fidi, rimanendo poi sempre nel comparto riguardante il credito. Dal 2007 al 2013 è stata responsabile di filiale, a San Dorligo della Valle, poi è diventata capo area, coordinando l’attività di tre filiali: Muggia, San Dorligo della Valle e Domio. Appassionata d’arte, in particolare di musica e delle arti figurative, dice volentieri di se stessa di essersi sempre «impegnata al massimo nel lavoro e nella famiglia, perché sono sposata e ho una figlia di 19 anni. Credo di aver dimostrato – sottolinea Emanuela Bratos – che si può fare carriera e contestualmente sostenere pienamente il proprio ruolo nell’ambito della famiglia».

C’è un passaggio nei 29 anni di lavoro alla Bcc che la neo direttrice considera fondamentale: il periodo trascorso, dopo il 2014, all’accentuarsi della crisi economica, nell’ufficio che gestisce i crediti problematici. «È stato il momento di maggiore crescita professionale», afferma. Nel nuovo ruolo, Emanuela Bratos ha la responsabilità di 14 agenzie, distribuite nel territorio giuliano isontino, e coordina l’attività di più di un centinaio di persone. «Tutte fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi aziendali – riprende – perché ho sempre creduto che solo un buon lavoro di squadra possa portare a risultati significativi». Prima di diventare direttrice, Bratos è stata per un anno vice direttrice, ma già dal 2015 sostituiva il direttore in carica, Sergio Carli, in caso di assenza. Poi, al pensionamento di Carli è seguita la nomina definitiva al ruolo più alto, ratificata dal consiglio di amministrazione della Bcc. Emanuela Bratos avrà due vice direttori al suo fianco: Ivo Cotic e Dean Rebecchi. E per scaricare la tensione di un lavoro molto impegnativo e tenersi in forma, la neo direttrice ha un segreto tanto semplice quanto efficace: «Vado spesso a correre – conclude – perché si tratta di un’attività perfetta per compensare le tante ore che trascorro alla scrivania». —


 

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