La Piattaforma logistica di Trieste strappa 16 milioni
TRIESTE La Piattaforma logistica, questa sorte di fenice del porto triestino, ha finalmente tre buone notizie da ammannire sulla tavola degli operatori marittimi.
La prima buona novella è che dovrebbe essere ufficializzato a breve l’incasso di un eurofinanziamento da 15,8 milioni. Il secondo favorevole annuncio riguarda il via libera da parte del ministero dell’Ambiente al progetto esecutivo del terminal, via libera che ancora a fine luglio non era stato inserito nella documentazione necessaria. Infine, correlato al secondo annuncio, è il prossimo inizio dei lavori, dopo che la prima pietra venne posata circa un anno fa ma, stante la necessità di chiudere le procedure autorizzative, tutto si fermò all’esordio.
Adesso il quartetto appaltatore può invece entrare in azione: esso è composto da Icop Costruzioni di Basiliano, dalla triestina Parisi, da Interporto di Bologna, da Cosmo Ambiente. Obiettivo è chiudere la prima parte dei lavori nel 2018. La Piattaforma logistica - che sarà contigua alla banchina rinforzata della Ferriera tanto da costituire insieme a essa un importante sotto-sistema portuale dedicato al multipurpose e alle rinfuse - ha bisogno di un totale di 286 milioni, articolati in due stralci, per essere completamente realizzata.
Per ora risulta finanziato il primo stralcio, per 102 milioni, 30 dei quali di provenienza privata. Di conseguenza, restano da trovare i 184,5 milioni relativi al secondo stralcio.
Date queste premesse, il finanziamento di 15,8 milioni di provenienza Ue verrebbe a rappresentare poco meno del 6% dell’investimento complessivo occorrente. A erogarlo all’Autorità portuale triestina sarà Inea (Innovation and networks executive agency), una struttura della Commissione che ha sede a Bruxelles. Tutto nacque - spiegano i tecnici dell’Ap - nel febbraio di quest’anno, quando l’Ap partecipò insieme ad altri due scali nordadriatici, Capodistria e Venezia, al bando Cef (Connecting Europe facility)-Transport Call 2014-multiannuale-priorità “Corridors of the core network” (Napa4core). Bando finalizzato alla costruzione di opere portuali mirate al potenziamento della dotazione infrastrutturale, per garantire lo sviluppo dei traffici e delle connessioni multimodali.
I tre scali, due italiani e uno sloveno che partecipano alla rete portuale dell’Adriatico settentrionale, hanno presentato ognuno un progetto: Trieste ha puntato sulla Piattaforma logistica tra lo Scalo legnami e il Punto franco Oli minerali. Opera - ricordano all’Ap - inserita nel programma di infrastrutture strategiche secondo la legge 443/2001, mentre il contratto di costruzione e di gestione è stato stipulato il 1° settembre dello scorso anno.
L’esito è ancora ufficioso ma, fatta salva l’opportuna scaramanzia, praticamente certo. Con un verdetto non unanime per i candidati nord-adriatici perchè Trieste ha portato a casa quasi 16 milioni, Capodistria se ne è aggiudicati 6, invece l’Ap veneziana - presieduta da Paolo Costa - è rimasta a bocca asciutta in quanto l’intervento progettato non è stato ammesso a contribuzione. I fondi - chiariscono gli uffici dell’Authority triestina - saranno erogati sulla base degli “stati di avanzamento lavori” nel triennio 2016-18.
L’approvazione estiva del Piano regolatore portuale, che un quinquennio addietro era stato portato all’attenzione degli organi ministeriali competenti durante la presidenza Boniciolli, consente all’Autorità di assumere decisioni strategiche in merito all’ampliamento delle aree operative. È difficile che il commissario straordinario D’Agostino abbia la possibilità di mettere mano alle opere da qui a febbraio, ma può contribuire a mettere in moto la macchina procedurale. Giovedì mattina alle 10 il Comitato portuale è convocato proprio sul recepimento del Prp.
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