La Fondazione Carigo stanzia 3,2 milioni nel 2015

Per la prima volta il settore più finanziato è quello sociale che sopravvanza la cultura. Ma sul bilancio continua a pesare l’incognita della Legge di stabilità
Di Francesco Fain

Tre milioni 200mila euro da distribuire nel 2015. Ma con la Spada di Damocle di vedersi sottrarre dalla Legge di stabilità risorse importanti, quantificabili in circa 600.000 euro all’anno.

Questi i cardini del Documento programmatico previsionale per l’esercizio 2015 approvato dal Consiglio di indirizzo della Fondazione Carigo. Molte le novità: in un momento in cui si accentua ulteriormente la grave crisi economica, finanziaria e sociale che ha peggiorato anche le condizioni sociali ed economiche della nostra provincia, l’ente ha voluto dare un forte e coraggioso segnale di attenzione alle esigenze del territorio confermando un budget erogativo per il 2015 pari ad 3.200.000 euro, la stessa somma dell’esercizio in corso.

Sono state inoltre rimodulate le percentuali da attribuire ai settori istituzionali di intervento della Fondazione, con il volontariato e l’assistenza che passano al primo posto con il 25,5% delle risorse (qualche anno fa erano al 12%) mentre scendono al 25% le risorse a disposizione per la cultura e vengono confermati al terzo posto l’educazione e istruzione con il 23% e al quarto posto lo sviluppo locale con l’11,5%. Nei settori non rilevanti scende al 6% il settore “crescita e formazione giovanile”, la suddivisione percentuale di fondi per la ricerca scientifica e la salute pubblica resta inalterata, mentre la protezione ambientale subisce una diminuzione di mezzo punto. Le risorse a disposizione per gli interventi dovranno comunque essere confermate in via definitiva in sede di approvazione del bilancio consuntivo 2014.

Il presidente Chiozza sottolinea che il Cda e l’organo di Indirizzo sono stati pienamente concordi nella scelta di aumentare in modo significativo e determinante le risorse per il sociale, a cui si aggiungono i fondi della salute pubblica, per un totale di poco inferiore a un milione di euro. Quasi un terzo del budget sarà quindi utilizzato per far fronte alle nuove emergenze sociali conseguenti alla crisi economica, in collaborazione con gli enti locali e le istituzioni, continuando a finanziare iniziative come l’Emporio della solidarietà promosso dalla Caritas diocesana a Gorizia e Monfalcone, il nuovo dormitorio a Monfalcone alla Marcelliana, il Progetto Sollievo gestito dai due Ambiti socio-assistenziali, il Fondo straordinario famiglie in salita per ridare la dignità di un lavoro (anche temporaneo) a chi non ce l’ha più, la promozione dell’integrazione scolastica e del benessere a scuola in collaborazione con l’Ass e tanti altri progetti che rispondono ai bisogni espressi dalla collettività.

Per quanto riguarda la quota riservata ai bandi, nel settore del volontariato è stata fissata al 15%, lasciando quindi ampio spazio per i progetti più significativi, mentre per l’arte e cultura (a cui sono destinati complessivamente 800.000 euro) è stata fissata al 17% proprio per non penalizzare le tante iniziative culturali minori promosse dalle associazioni del territorio. Nei programmi (a cui vanno il 35% delle disponibilità dell’arte e cultura, il 30% del volontariato e dell’istruzione) è stato inoltre introdotto un limite massimo per ogni contributo pari al 20% dei fondi disponibili sul singolo programma di intervento, per consentire un più ampio accesso alle risorse.

Anche per il 2015 viene poi confermato il limite di 5.000 euro per intervento nei bandi e la possibilità per tutti i soggetti di presentare una sola richiesta su “Bandi e programmi”, tranne le istituzioni scolastiche (max 2 richieste), tramite la procedura Rol-Richieste online.

Last but not least, la Fondazione sta lavorando su quanto emerso nel corso della giornata “Obiettivo Welfare” del 1° ottobre scorso, e sono già stati programmati alcuni incontri operativi con soggetti del mondo del lavoro, della salute e del volontariato al fine di identificare una strategia di azione condivisa per l’Isontino sulla base della quale poter strutturare le sue prossime linee di intervento e l’avvio di progetti, anche straordinari, a favore della comunità di riferimento. Ciò vuol dire che la Fondazione si pone l’obiettivo - certamente di non facile realizzazione - di stimolare e facilitare una realtà locale molto frammentata ed abituata a lavorare in modo individuale a “fare sistema”, interfacciandosi con gli altri enti ed assumendo sempre di più un ruolo di riferimento per il territorio.

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