La Ferriera di Trieste si reclamizza fuori città
TRIESTE Dopo la sponsorizzazione della Triestina calcio (seguita anche dalla consegna di alcune borse di studio), il Gruppo Arvedi ha messo in atto una seconda operazione di moral suasion nei confronti della popolazione scegliendo un giornale a diffusione nazionale. Ha infatti acquistato un’intera pagina sul quotidiano La Repubblica con un’iniziativa che rischia però anche un effetto di ulteriore ripulsa sugli abitanti di Servola e dei rioni vicini che negli ultimi tempi hanno ridotto le manifestazioni di protesta evidentemente fidando nel ruolo attivo della nuova amministrazione comunale con l’obiettivo della chiusura dell’area caldo. Quella della Ferriera triestina viene infatti presentata senza mezzi termini su Repubblica come “La prima vera riconversione industriale del nostro Paese” ed è questo il titolo principale che sovrasta due grandi immagini che riproducono l’intero sito e il gruppone dei dipendenti. Subito sotto, a mo’ di sommario, si legge: «Siderurgica Triestina ha acquisito la Ferriera di Servola - inserita nel “Sito di interesse nazionale” Sin di Trieste - in stato di crisi manifesta e amministrazione straordinaria realizzando il risanamento ambientale, la riconversione e il rilancio industriale».
Segue un ulteriore testo descrittivo: «In soli 18 mesi, in sinergia con le istituzioni nazionali e locali, che hanno promosso e vigilato sull’attuazione degli interventi previsti dall’Accordo di programma: l’area è stata messa in sicurezza e risanata, la produzione resa compatibile con l’ambiente, rinnovati i capannoni esistenti, realizzati nuovi edifici per accogliere moderni impianti, l’occupazione è aumentata». Si riassumono anche le caratteristiche dello stabilimento: area di 600mila metri quadrati, attività logistico-portuale in concessione demaniale, un milione di tonnellate/anno di capacità produttiva di ghisa, 1,5 milioni di tonnellate/anno di capacità produttiva di laminazione a freddo. La conclusione, a caratteri più grandi, è la seguente: «Acciaio di qualità nel rispetto dell’ambiente, della salute e della sicurezza di coloro che lavorano in azienda e vivono nel territorio». A firma di tutto questo, i marchi Arvedi e Siderurgica Triestina.
Non tutti a Trieste saranno d’accordo. Nelle settimane scorse c’è stato un tentativo di riavvicinamento tra le rsu delle sigle più seguite: l’autonoma Failms e la Uilm con i cittadini-ambientalisti che però ha provocato un’alzata di scudi da parte degli altri due sindacati: Fim-Cisl e Fiom-Cgil e la conseguente spaccatura del fronte. È attesa con una certa ansia dunque la convocazione in Regione del Tavolo Ferriera al quale dovrebbe essere presente lo stesso Giovanni Arvedi. Nel frattempo sono stati fatti i colloqui e i corsi per assorbire entro fine anno gli ultimi 31 dipendenti della Lucchini.
All’interno dello stabilimento intanto sono cominciate a girare alcune voci che qualche sindacalista ha definito preoccupanti: la possibile terzializzazione della banchina e la costituzione di una nuova società denominata Acciaierie Triestine per gestire il laminatoio. Nessuna conferma ufficiale di tutto ciò.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo