La città governata dalle donne sull’isola dalmata di Brazza
ZAGABRIA C’è un paesino in Dalmazia, in cui le donne sono arrivate al potere in ogni settore. È il curioso caso di San Pietro di Brazza (Supetar in croato), sull’isola di Brazza (Brac) al largo di Spalato. Questa settimana, il quotidiano locale Slobodna Dalmacija è andato investigare proprio in questo paesino dell’arcipelago dalmata, scoprendo un vero e proprio «matriarcato», un caso effettivamente più unico che raro in Croazia, con donne a capo di comune, asilo nido, scuola elementare, liceo, biblioteca municipale, del palazzo di giustizia e persino della polizia. Un ambito, quest’ultimo, in cui si direbbe che «una legge non scritta impone che sia un uomo a guidare una stazione di polizia», nota il giornale spalatino. Eppure, dal 2013 questa piccola comunità di 4 mila anime è guidata da una donna, Ivana Marković, e così tutti gli altri settori.
Al Piccolo la prima cittadina racconta cosa l’ha spinta, ormai cinque anni fa, a candidarsi con il Partito socialdemocratico (Sdp) e a diventare la prima donna a prendere le redini di un comune dell’isola di Brazza. «Sentivo una gran voglia di cambiamento, e malgrado la mia giovane età - o forse proprio a causa di essa - ero convinta di poter cambiare le cose nella nostra comunità», ricorda Marković, laureata in Economia all’università di Spalato ed oggi 39enne. L’ingresso in politica non è stato però semplice. «Ero una faccia nuova e per di più una donna, per cui non sorprende che molti dei miei concittadini abbiano inizialmente dubitato delle mie capacità di gestire la città. Ma ho provato che si sbagliavano», assicura la sindaca, che nel 2017 è stata riconfermata al suo posto battendo i suoi due avversarsi già al primo turno. «Abbiamo fatto grandi cose in cinque anni: risolto i problemi finanziari del Comune, realizzato alcuni progetti storici come la palestra municipale, il porto nautico e tante altre infrastrutture necessarie allo sviluppo della cittadina», conclude Markovic. Ma il comune, come si diceva, non è l’unico baluardo conquistato dalle donne di San Pietro di Brazza.
All’asilo comunale, ad esempio, Irena Caglević occupa il posto di direttrice. La città in cui vive, dice, «è fatta di persone dalla mentalità molto aperta» e questo si riflette anche nell’istituto assegnato alla sua guida. «I bambini non sono obbligati a giocare con “giocattoli per maschi” e “giocattoli per femmine”, ma si divertono con entrambi in modo eguale», racconta Caglević. E se il suo comune è un’eccezione nel Paese, tanto da finire sulle pagine di Slobodna Dalmacija, è soltanto perché «le donne che sono alla guida delle istituzioni, qui, sono forti, capaci ed intelligenti. Non è una questione di genere, sono semplicemente le persone migliori nel loro lavoro ed il caso ha voluto che fossero donne». In un’area tradizionalmente conservatrice, come la Dalmazia, il caso di San Pietro di Brazza fa tuttavia specie. Come ricorda la sindaca, Ivana Marković, appena 4 città su un totale di 50 sulla costa sono guidate da donne. E se la prima cittadina ci scherza sopra, assicurando che «da queste parti, si dice che una donna controlla i tre angoli della casa, ma a San Pietro di Brazza, abbiamo conquistato anche il quarto angolo», la presidente del Consiglio comunale, Danijela Kirigin, è più battagliera. «Le nostre mamme e nonne hanno combattuto per i nostri diritti - dice - ma la battaglia per l’uguaglianza è ancora viva».
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