La Capodistria-Divaccia raddoppia

Il ministro alle Infrastrutture Omerzel annuncia la realizzazione del secondo binario. La spesa non supererà i 700 milioni
Di Franco Babich
epa00161770 Undated recent picture of the Kopar Kopar harbour at the Slovenian coast, Slovenia 2002. EPA/STR
epa00161770 Undated recent picture of the Kopar Kopar harbour at the Slovenian coast, Slovenia 2002. EPA/STR

CAPODISTRIA. Lubiana ha deciso: il secondo binario della Capodistria – Divaccia si farà. Lo ha comunicato ieri in conferenza stampa il ministro sloveno delle Infrastrutture e dell'Ambiente Samo Omerzel. Il costo preventivato dei lavori, di 1,4 miliardi di euro, dovrà però essere drasticamente ridimensionato e non dovrebbe superare i 700 milioni. Positiva la prima reazione del presidente del consiglio d'amministrazione di Luka Koper Gašpar Gašpar Miši›, che si è detto soddisfatto della decisione del governo: il secondo binario consentirà di sviluppare appieno le potenzialità del porto di Capodistria e di sfruttare la posizione strategica della Slovenia nel quadro della grande viabilità europea. La decisione di Lubiana non era né semplice né scontata. Della necessità di procedere alla costruzione del secondo binario sulla tratta Capodistria–Divaccia si parla già da vent'anni, e per i progetti preliminari sono stati già spesi quasi 40 milioni di euro, ma la valutazione dei costi ha sempre costituito un freno all'avvio dei lavori. Lo stato in questo momento non dispone della cifra necessaria per costruire la nuova tratta, per cui sia Omerzel sia il suo predecessore Zvonko ‹ernac – ministro nel governo Jansa - si erano ripetutamente detti molto scettici sul progetto. Ora, invece, la svolta. Partendo dal fatto che non si poteva accettare di investire 1,4 miliardi di euro in soli 27 chilometri di ferrovia, il governo, prima di decidere, ha predisposto lo studio di progetti analoghi in Europa, per individuare soluzioni più economiche. Con qualche rinuncia e qualche razionalizzazione, ha spiegato Omerzel, «mi sento di dire che è possibile costruire il secondo binario della Capodistria–Divaccia per metà di quella cifra». Il ministro ha nominato tre opzioni possibili per cofinanziare l'opera: una sono i mezzi del Fondo di coesione europeo per il periodo 2014-2020, un'altra è l'utilizzo dei mezzi del fondo CEF (Connecting Europe Facility), una terza il partenariato tra pubblico e privato, con il coinvolgimento delle Ferrovie slovene. La nuova tratta (il secondo binario) della Capodistria–Divaccia, come previsto dal progetto, sarà lunga 27,1 chilometri. Per collegare il porto all'altipiano carsico dovranno essere costruiti 8 tunnel, due ponti e due viadotti. Le licenze edili saranno pronte agli inizi del 2014, anno in cui dovrebbero essere avviati i lavori, che dureranno, se non ci saranno intoppi, fino al 2020. La nuova ferrovia, con la velocità massima di 160 chilometri orari, permetterà lo sviluppo del Porto di Capodistria, che nel 2012 ha movimentato un totale di 17 milioni 880mila tonnellate di merci e che grazie al nuovo collegamento potrebbe diventare uno degli scali più importanti per i Paesi dell'europa centrale e orientale.

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