La camera di commercio belga apre le sue porte al Prosecco
TRIESTE Prestigiosa presentazione a Bruxelles per il Prosecco, l’eccellenza della produzione vinicola triestina. L’evento è stato promosso di concerto dall’associazione “Prosekar”, che si occupa della promozione e della tutela del vino locale, con specifico riferimento al Prosecco, e dal Circolo dei Giuliani nel Mondo della capitale belga, che hanno concordato un appuntamento nella sede della Camera di commercio di Bruxelles, al quale ha partecipato un centinaio di persone.
L’incontro è stato un successo, visto che tutti i posti a disposizione sono stati occupati. Protagonisti sono stati Fulvio Colombo, docente e autore del libro intitolato “Prosecco patrimonio del Nord Est”, primo racconto completo della storia del vino Prosecco, e il presidente dell’associazione “Prosekar” Alessio Stoka. Colombo ha parlato della storia del Prosecco «iniziata cinque secoli fa nei vigneti della riviera triestina, vicino al Castello di Prosecco – ha detto –, e quindi proseguita in Veneto, per continuare oggi in tutto il mondo».
Il vino Prosecco è considerato oggi un autentico brand storico, ma anche e soprattutto un brand contemporaneo, comune a tutto il Nord Est, un formidabile veicolo del made in Italy. «Un anno fa – ha spiegato Stoka – si è iniziato a parlare del progetto, dopo l’invito formulato dai Giuliani nel Mondo di Bruxelles, che avevano sentito parlare del Prosecco diventato famoso a livello internazionale e volevano conoscerne meglio le caratteristiche. Per primo ha preso la parola Colombo – ha precisato il presidente dell’associazione Prosekar – che ha ricostruito le origini del Prosecco, poi ho continuato io e mi sono dedicato all’illustrazione della nascita dell’associazione Prosekar, la cui funzione è quella di promuovere sia il territorio sia i suoi prodotti, e al metodo ancestrale di produzione, cioè quello antico che differisce dal charmat e dal classico. Con l’aiuto di Colombo – ha proseguito Stoka – abbiamo anche illustrato la famosa ricetta di produzione trovata in un libro del 1873. È stata fondamentale soprattutto l’opera di traduzione di Colombo, perché la ricetta è scritta in sloveno antico».
Stoka si è poi soffermato su una recente iniziativa dell’associazione: «Da qualche mese è stata preparata una procura speciale che mette i proprietari dei terreni incolti dell’altipiano, soprattutto quelli delle particelle più piccole, nella possibilità di incrociare il loro interesse a vendere – ha aggiunto – con quello di produttori potenziali acquirenti di aree di vitigno grandi almeno un ettaro o due. L’associazione – ha continuato Stoka – si è presa l’incarico di coniugare le varie esigenze, in modo da favorire la conclusione delle compravendite, rimanendo rigorosamente al di fuori delle trattative e della parte economica. Non interveniamo ovviamente nella stesura del contratto ma mettiamo solo in contatto le parti portatrici d’interesse. L’obiettivo è quello di unificare le proprietà per agevolare la realizzazione di vitigni più grandi».
Al termine della parte dedicata al vino, Stoka ha parlato anche dei famosi muretti a secco, diventati patrimonio Unesco, anch’essi di interesse per l’associazione Prosekar. L’incontro si è concluso con una degustazione del Prosecco prodotto dalle aziende Marko Rupel, Valentino Juretic, Zarko Bukavec, Alessio Stoka, per il coordinamento della sommelier Ilonka Rustja. —
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