«La Biblioteca civica nell’ex Pescheria»

Tassinari: ma Palazzo Biserini resta contenitore culturale. L’Immaginario? Forse all’ex Meccanografico. Risiera di San Sabba, ingresso a pagamento
Il Salone degli Incanti, ex pescheria, allestito per la grande installazione di Jannis Kounellis
Il Salone degli Incanti, ex pescheria, allestito per la grande installazione di Jannis Kounellis

«Quel restauro dell’ex Pescheria lascia oggi grandi limiti. Non si può più farne una biblioteca» (20 settembre 2014). E quindi? «Stiamo valutando di trasferire la Biblioteca civica all’ex Pescheria» (16 gennaio 2015). Paolo Tassinari, assessore alla Cultura, conosce l’arte di contraddirsi. Nulla di strano. Nessuno aveva mai pensato di fare una biblioteca a Santa Maria del Guato. I libri al posto dei sardoni, i banconi di pietra come tavoli di lettura. Il Salone degli incanti letterari. In un colpo solo Tassinari riesce a smentire se stesso e a rottamare l’idea forte dal punto di vista culturale dell’amministrazione Cosolini: il trasloco all’ex Pescheria dell’Immaginario scientifico. Ma c’è anche da confermare un direttore autorevole al Revoltella e da rompere il tabù dalla Risiera di San Sabba a ingresso libero. Quello di Tassinari è un “vasto programma” per un anno e qualche mese di assessorato. Un “vasto programma” nel senso del generale De Gaulle che così commentò con lo scrittore Andrè Malraux la frase “Morte agli idioti!” pronunciata da una signora.

L'assessore alla cultura Paolo Tassinari
L'assessore alla cultura Paolo Tassinari

Il Salone degli Incanti, ex Pescheria, è vuoto dalla Barcolana quando ci fu il colpo di coda del Salotto Vienna...

Ancora per poco. Il 7 febbraio inaugura la mostra “La grande Trieste” che si colloca tra le iniziative legate alla Grande Guerra. Si occupa degli anni dal 1891 al 1914. È una mostra ricca. I materiali provengono dai musei triestini, in particolare dalla Fototeca. Una mostra che rappresenta la città...

Anche costosa (160mila euro)...

Relativamente costosa. Tutte le mostre fatte in Pescheria sono costose.

Alla fine arriverà il caffè...

Dopo apre Expo caffè con Illy collegata all’Expo di Milano. Da metà maggio a fine ottobre con un piccolo intervallo dedicato a Its...

La rassegna “International Talent Support” non si tocca...

Diciamo che mantiene la sua sede storica.

E dopo arriva l’Immaginario scientifico...

Ehm... dopo stiamo valutando un utilizzo alternativo all’Immaginario...

Ovvero?

Stiamo valutando il trasferimento della Biblioteca civica all’ex Pescheria.

Biblioteca civica al Magazzino 26
Foto BRUNI TRieste 15.05.12 Mostra Nereo Rocco-Visitatori

Per la Biblioteca si era parlato anche del Magazzino 26 in Porto Vecchio...

È stata una delle ipotesi sollevate in un momento particolare, quando Portocittà sembrava decollare. Ora non è attuale.

In vista della sdemanializzazione state pensando di trasferire lì il Museo del Mare...

È un’ipotesi. Tutto il ragionamento sul Porto Vecchio e sui contenitori culturali andrà fatto in maniera unitaria. È uno dei temi di lavoro dei prossimi mesi.

A quali contenitori si riferisce?

Il problema riguarda tutti. Tranne alcuni che hanno una forte identità come il Museo Revoltella, il Castello di San Giusto, la Risiera di San Sabba. Questi non si possono spostare. Per tutti gli altri contenitori museali sarà necessario fare una riflessione che riguarda anche la collocazione.

Abbiamo letto del Museo del Mare al Magazzino 26...

Sarebbe affascinante unire il Museo del Mare con quello del Porto. Ma è solo un’idea.

E chi è venuta, invece, l’idea della Biblioteca civica alla Pescheria?

Le idee buone nascono in tanti posti contemporaneamente. La mia è nata da alcune considerazioni: una città come Trieste non può stare senza una biblioteca civica. E l’ideale è un luogo frequentato com’era la Pescheria un tempo. In questo modo poi si tornerebbe a legare la città al mare dopo che il progetto di sistemazione delle Rive l’ha separata.

Quello all’ex Pescheria sarà un trasloco permanente?

Certo, permanente.

Palazzo Biserini verrà quindi svuotato?

Non sarà svuotato. Palazzo Biserini manterrà la sua funzione di contenitore culturale legato ai magazzini e ai musei letterari ai quali verrà dato molto più spazio.

Troverà posto anche Umberto Saba?

Ovvio. Saba deve entrare di diritto nei musei letterari assieme a Svevo e Joyce. Poi teniamo conto del Museo petrarchesco piccolomineo, è la seconda collezione al mondo.

E l’emeroteca?

Potrebbe restare al Biserini. Ma è una cosa tutta da valutare.

Non c’è un progetto?

Stiamo preparando uno studio di fattibilità.

Cambierà notevolmente lo spazio interno dell’ex Pescheria?

Sarà necessario un intervento di grande rilevanza dal punto di vista architettonico...

Si pensa a un concorso di architettura?

Decideremo dopo lo studio di fattibilità.

Nella sua prima intervista da assessore dichiarava: “Il restauro dell'ex Pescheria lascia oggi dei grandi limiti di utilizzo. Non si può più farne una biblioteca”...

L’ho riletta anch’io. E mi interrogavo su quella considerazione. Non so proprio da dove sia uscita... Mi è scappata.

E l’Immaginario scientifico dove finirà?

Stiamo ragionando su un’altra collocazione, probabilmente più adatta alle loro esigenze.

Tipo l’ex Meccanografico di Campo Marzio?

È una delle opzioni che permetterebbe a loro di riunire il centro di produzione, gli uffici e la parte espositiva.

Non si rischia di perdere il contributo statale di 400mila euro ottenuto per il trasloco all’ex Pescheria?

Hanno già ottenuto una proroga. Lavoreremo assieme per evitare che questo accada.

L’idea del sindaco Cosolini della scienza sulle Rive non era proprio una grande idea?

Diciamo che sulle Rive arriva la Cultura.

Una Biblioteca a fianco del Magazzino Vini di Eataly?

Un buon abbinamento.

E l’opzione dell’arte contemporanea? Dopo la mostra di Jannis Kounellis era tornata d’attualità...

Quello dell’arte contemporanea è un tema ineludibile. Da approfondire. Con Kounellis stiamo, invece, concordando un suo intervento al museo de Henriquez...

Una delle tante promesse mancate di Miracco...

Esatto. Kounellis ha fatto una proposta che stiamo valutando con la Soprintendenza.

L’ex Pescheria è stata chiesta più volte dalla direttrice del Revoltella Maria Masau Dan come spazio espositivo distaccato del museo...

La Pescheria è estremamente impegnativa come spazio espositivo, sia dal punto di vista economico che gestionale. A mio avviso è ingestibile come sala mostre tradizionale. La Pescheria nasce come una basilica. L’ideale sarebbe mantenerla aperta, uno spazio di transito, come il Grand Palais. Ma non siamo a Parigi.

Come si risolverà al Revoltella il pensionamento della Masau...

Non è un problema. Sono fatti della vita. La Masau ha portato il Revoltella a essere quello che è. Il museo è cresciuto, ma il mondo è cambiato...

L’assessore regionale Gianni Torrenti auspica un concorso pubblico da parte del Comune...

Sono perfettamente d’accordo con lui..

Ci sarà allora un direttore dopo la Masau?

Sì. Un direttore, un curatore. Un museo come il Revoltella non può restare senza direttore che non può essere un qualunque funzionario comunale.

Ci sarà un concorso?

Ci sarà un concorso aperto al mercato nazionale e internazionale.

Qualcuno critica la scarsità di mostre degli ultimi anni al Revoltella...

Un museo potrebbe anche non fare mostre. L’anno scorso, per esempio, il Revoltella ha aumentato i visitatori con meno mostre.

Resta il problema degli spazi per il Revoltella?

Il Revoltella è pieno come un uovo.

L’idea di un Revoltella2? Magari in Porto Vecchio?

Quello del Revoltella2 è un bel termine. Come lo sdoppiamento del Moma Ps1 o la Tate. Il Revoltella2 è un ipotesi che potrebbe uscire dalla riorganizzazione del sistema museale che va rifondato...

L’aveva promesso il suo predecessore Miracco, ma non ha fatto nulla...

Non so nulla di questo progetto. Siamo di fronte a una scelta epocale con la Regione che sta lavorando a una riforma dei musei, gli spazi che si aprono in Porto Vecchio, i contenitori da mettere in rete.

E c’è l’idea del museo della città a Palazzo Carciotti...

Trieste ha bisogno di un museo della città. Non c’è dubbio. Ma non c’è ancora un progetto scientifico. Dobbiamo anche decidere cosa metterci dentro. La scelta del Carciotti rientra nel tema della riorganizzazione dei musei civici.

Da tempo chiede aiuto il museo ferroviario di Campo Marzio...

È un museo bellissimo in una stazione stupenda. Meriterebbe più attenzione.

I luoghi della memoria come la Foiba di Basovizza fanno oltre 200mila visitatori. Più di tutti gli altri musei messi assieme...

Il problema è che, soprattutto nel caso della foiba, non si sa come vengono contati. Io voglio arrivare a certificare questi visitatori. Poi voglio introdurre l’ingresso a pagamento alla Risiera di San Sabba. Un luogo della memoria di livello europeo. Le offerte libere raggiungono quasi 16mila euro. Quindi chi la visita è disposto a pagare.

Al Comune interessa il Magazzino delle Idee di Corso Cavour che la Provincia potrebbe dover dismettere?

È uno spazio interessante, anche se non risolto. L’ingresso dal retro non è il massimo. È il tipo di spazio che la Pescheria non può essere. Quello che manca purtroppo al Revoltella. Dobbiamo svuotare dei piani per ottenere uno spazio uguale...

Potrebbe essere il Revoltella 2 “provvisorio”...

In effetti potrebbe essere il Ps1 del Revoltella.

E non è neppure nel Bronx...

Ma quasi.

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