La “battaglia” per il pranzo riporta la mensa al Maggiore
TRIESTE Il personale dell’AsuiTs è da qualche tempo costretto a timbrare il cartellino per andare in mensa. E in questo modo il tragitto per raggiungere il posto deputato alla “sacra” ora di pranzo viene escluso dall’orario di lavoro. Con una conseguenza inevitabile: cresce il malcontento. Cresce così tanto da sfociare ben presto in una “lite” con i vertici aziendali. Il problema, è il caso di chiarirlo, non coinvolge tutto il personale indistintamente. Non tocca chi lavora a Cattinara e negli uffici di via del Farneto, visto che sia l’ospedale sia la sede dei servizi amministrativi sono provvisti di un servizio mensa interno. Si tratta però delle uniche due eccezioni in tutta Trieste. Il disagio è montato in tutte le altre sedi che della mensa sono sprovviste. E l’elenco è abbastanza lungo, considerando che in questa situazione si trovano l’ospedale Maggiore, la sede di via Nordio e tutti i distretti sanitari sparsi nel territorio cittadino. Per il personale dell’AsuiTs che lavora in queste sedi, timbrare il cartellino per raggiungere le mense di via del Farneto o Cattinara significa perdere tempo e ore di lavoro.
«Non capiamo peraltro perché veniamo trattati in maniera diversa - tuonano alcuni dipendenti che mantengono l’anonimato -. Non abbiamo mica scelto noi di lavorare in una sede o nell’altra. E in questa situazione ci troviamo divisi fra lavoratori “più fortunati”, quelli che hanno a disposizione la mensa vicina, e quelli più sfortunati perché ce l’hanno lontana». Alla fine, dopo qualche settimana, il malessere del personale è giunto all’orecchio dei sindacalisti, che si sono presi carico del problema per affrontare “a tu per tu” la direzione amministrativa.
«In riscontro alla richiesta di alcune sigle - recita la missiva dell’AsuiTs inviata alle organizzazioni sindacali - le rappresentanze sono convocate per un confronto inerente le disposizioni transitorie sulle modalità sostitutive per l’esercizio del diritto di mensa». Il confronto porta la direzione amministrativa a un passo in avanti. «Prima esistevano due regolamenti diversi - spiega Enrico Era della Rsu Fials -, uno per l’Azienda sanitaria e un altro per l’Azienda ospedaliera. Il problema è nato quando il regolamento è stato unificato ed è diventato lo stesso per tutta l’AsuiTs». «L’azienda si è resa conto del problema - gli fa eco il segretario provinciale Fials, Fabio Pototschnig - e abbiamo trovato un accordo che prevede l’estensione a tutti del “pasto sostitutivo”». Significa che d’ora in poi - in passato ciò non era consentito al personale dell’ex Azienda ospedaliera - tutti potranno comprare il cibo da qualche parte ed essere rimborsati a fine mese». Dalle disposizioni si evince però che il rimborso previsto per ogni pasto è di 5,16 euro e che prevede una trattenuta di 1,03 euro a carico del dipendente. Totale: 4,13 euro per ogni pasto. Che potrebbero, appunto, bastare solo in una mensa.
La direzione ne è evidentemente consapevole. Tant’è che il direttore generale Adriano Marcolongo annuncia presto la realizzazione di una nuova mensa all’ospedale Maggiore. «Aprirà al piano terra, costerà indicativamente fra i 130 e i 150 mila euro, già messi a bilancio, e i lavori inizieranno a fine estate per renderla operativa entro la fine dell’anno. Non possiamo aspettare due anni. Prenderà il posto occupato dai Servizi trasfusionali, che si trovano, entrando da piazza dell’Ospedale, sul lato destro una volta saliti i tre gradini. Un’area che è già attualmente in fase di ristrutturazione, i cui lavori finiranno entro maggio».
Una rivoluzione “storica” per l’ospedale Maggiore, considerando che negli anni ’70 era già dotato di due servizi di mensa aziendale. Il primo, dedicato a medici e dirigenti, si trovava nel quadrilatero ed era affacciato su piazza Ospedale. Il secondo, a servizio del personale, era allocato nell’allora Palazzina Direzione, che poi venne demolita per fare posto al nuovo Poletto Tecnologico. Nei primi anni ’80 fu realizzata una mensa unica, al piano terra dell’edificio prospiciente via Vasari. Questa palazzina venne svuotata nel 1997 per i lavori di ristrutturazione del Maggiore. Che da quell’anno rimase orfano del servizio mensa.
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